La Nuova Sardegna

Alghero

Aeroporto, si teme il declassamento

di Gian Mario Sias
Aeroporto, si teme il declassamento

I lavoratori da 3 giorni presidiano il Riviera del Corallo: «Rischio commissariamento e 300 posti di lavoro in pericolo»

31 gennaio 2016
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ALGHERO. A levargli il sonno è lo scenario peggiore, che potrebbe materializzarsi nelle prossime settimane. «Il prossimo 5 febbraio si apriranno le buste con le offerte dei privati. Se non si presenterà nessuno e i conti non risulteranno in ordine per via di un eventuale sanzione, i libri contabili finiranno in tribunale e Sogeaal sarà commissariata. Se, come probabile, verrà indicato il gestore dell’aeroporto di Cagliari o di Olbia, assisteremmo al declassamento dell’aeroporto Riviera del corallo di Alghero, che resterebbe aperto giusto per garantire la continuità territoriale per Roma e Milano».

È il quadro a tinte fosche dei dipendenti di Sogeaal, che da ieri protestano in presidio permanente all’ingresso dello scalo. Lavoratori e rappresentanti sindacali sono preoccupati. «Circa 300 persone rischiano di rimanere senza lavoro – spiegano – oltre agli occupati dell’indotto». Ma sono anche arrabbiati. «Nessuno ci dice niente, Sogeaal evita il confronto – denunciano –temiamo che ci sia un disegno politico per ammazzare l’aeroporto». Ieri mattina una trentina di lavoratori si sono dati il cambio, senza sguarnire mai il presidio, cercando di attirare l’attenzione dei passeggeri in transito con bandiere e volantini. «Il 3 febbraio saremo a Cagliari, di fronte al consiglio regionale, per chiedere all’assemblea legislativa isolana di assumersi le proprie responsabilità per scongiurare il peggio», ribadiscono. Sino a quella data, il picchetto non mollerà la presa e continuerà a chiedere «chiarezza su temi fondamentali come la privatizzazione della società, lo stato della trattativa con Ryanair, la programmazione annuale e la decisione di erogare premi individuali senza aver concordato i criteri con le organizzazioni sindacali». Sulle apprensioni dei lavoratori, il direttore generale di Sogeaal, Mario Peralda, è chiarissimo. «In molti stanno cercando di dissiparli nell’unico modo serio che esista, lavorando in silenzio e senza risparmio per definire le delicatissime partite che si giocano in questi giorni, mi piace pensare di essere tra questi», dice. «Per contro c’è anche chi, per svariate motivazioni, alimenta ed esaspera le paure e le tensioni, ma una crisi non si risolve grazie a chi trae più vantaggi dai problemi che dalla loro soluzione». Ai sindacati e ai lavoratori, che accusano la società di gestione di eludere il confronto, risponde che «Sogeaal non si è mai sottratta a nessun leale confronto con i lavoratori», afferma il direttore. «Se invece ci si riferisce ad alcune rappresentanze sindacali – aggiunge – sarebbe divertente elencare gli incontri intercorsi e le motivazioni per cui hanno abbandonato i tavoli del confronto». Poi l’ultima stoccata. «Il management ha evidenziato sin dal 2010 agli azionisti che la capitalizzazione della società non era adeguata alle necessità dettate dai compiti affidatigli».

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