La Nuova Sardegna

Alghero

calabona

Il consiglio rinvia il dibattito sulle lottizzazioni

Il consiglio rinvia il dibattito sulle lottizzazioni

ALGHERO. Alla fine ha prevalso il buonsenso. O la matematica. Che poi, in fondo, fa lo stesso. Sì, perché il risultato è che il tentativo di andare avanti al buio sulla vicenda di Calabona, con un’acc...

23 dicembre 2016
3 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Alla fine ha prevalso il buonsenso. O la matematica. Che poi, in fondo, fa lo stesso. Sì, perché il risultato è che il tentativo di andare avanti al buio sulla vicenda di Calabona, con un’accelerazione improvvisa e imprevista dai più, è rientrato. Ieri il consiglio comunale si è aperto e chiuso in un lampo, soprattutto rispetto alle ultime sedute da dieci ore. Giusto il tempo di invertire l’ordine del giorno, introducendo al primo posto una pratica indolore, tanto per consentire l’apertura formale della seduta e votare secondo gli ordini di scuderia, per poi rinviare a data da destinarsi la discussione sulle lottizzazioni Mariani e Scognamillo. Un nulla di fatto che risparmia al sindaco Mario Bruno e alla sua giunta di scivolare sulla più classica delle bucce di banana, affrontando alla vigilia di Natale un argomento di cui non si sentiva parlare da un po’. Argomento che invece, con un percorso a marce forzate che ha rischiato seriamente di mettere in imbarazzo la maggioranza, era diventato una priorità nel breve volgere di alcuni giorni. «Sia dato il tempo alle opposizioni di prendere visione delle carte e di fare tutte le valutazioni del caso», è stato detto ieri mattina in via Columbano. Un modo per dire che formalmente si stava rinviando la seduta in ossequio alle proteste formalizzate il giorno prima da Movimento Cinque Stelle e Partito democratico, che non hanno partecipato ai lavori in chiaro segno di protesta. Ma in realtà l’inversione dell’ordine del giorno e la chiusura della seduta dopo l’ok alla prima pratica è il segno che con ogni probabilità in maggioranza non si è raggiunta piena identità di vedute sulla faccenda, e andare alla conta dei presenti per verificare il numero legale avrebbe rappresentato un suicidio per la coalizione che amministra Alghero. La pratica rinviata è spinosa quanto datata. L’inizio della vicenda risale addirittura al 1984. L’imprenditore Giancarlo Scognamillo, assieme ad altri quaranta soci, presenta in Comune il progetto di una lottizzazione. Ma in quell’area di espansione opera anche un altro impresario, Giovanni Antonio Mariani, che ottiene subito le licenze ed edifica una serie di palazzine. C’è un regolamento edilizio che impone delle distanze precise tra i diversi proprietari, e la lottizzazione Mariani non rispetta i parametri. Gli accessi alle abitazioni e i terrazzini sono a meno di cinque metri dal terreno di Scognamillo. Lui si rivolge al tribunale che gli dà ragione in prima istanza nel 2007 e con pronunciamento della Corte d’appello nel 2011. La causa civile contro il Comune e contro il confinante Mariani potrebbe trasformarsi in un bagno di sangue per le casse di Sant’Anna. Tra i documenti depositati da Scognamillo c’è anche una nota del Cocico, l’organo di controllo degli atti degli enti locali, che giudica il diniego da parte del Comune come un’azione illogica e un abuso di potere. Il risarcimento da parte del Comune sarebbe molto salato: solo l’imprenditore potrebbe avanzare una richiesta da 10milioni di euro, ma poi è probabile che anche gli altri proprietari battano cassa. (g.m.s.)

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative