La Nuova Sardegna

Alghero

fine di un sogno

Tanti i progetti puntualmente finiti nel dimenticatoio

ALGHERO. La fine di un sogno. Cominciato quando l’allora assessore regionale all’Agricoltura, Gesuino Muledda, acquisì al Monte Pascoli del patrimonio regionale le due tenute sottraendole all’abbandon...

12 marzo 2017
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ALGHERO. La fine di un sogno. Cominciato quando l’allora assessore regionale all’Agricoltura, Gesuino Muledda, acquisì al Monte Pascoli del patrimonio regionale le due tenute sottraendole all’abbandono e con l’obiettivo di un ritorno alla capacità produttiva. Ma anche un altro assessore all’agricoltura, il sassarese Antonello Paba, negli anni a seguire fece predisporre una progettualità complessiva che valorizzava la piana di Mamuntanas con produzioni legate all’olivicoltura, viticoltura, orticoltura e frutticoltura. Paba guardava con particolare attenzione anche al mercato interno e soprattutto ai consumi legati al fenomeno turistico. Produzioni che ancora oggi provengono da altri contesti territoriali non proprio in Sardegna. L’allora presidente della Cia, Eugenio Maddalon, suggerì perfino un impianto di trasformazione del prodotto. Non se ne fece niente. Dopo qualche anno ancora il presidente Soru chiese a un grande esperto del settore agricolo, Mario Consorte, già direttore generale della Sella & Mosca, un nuovo progetto che riguardasse le due aziende. Non se ne fece niente. Le evoluzioni della politica, i cambi di guardia alla Regione, l’incomprensibile esigenza di ribaltare quanto preparato in precedenza, hanno fatto trascorrere oltre 30 anni senza che venisse portata a termine ogni iniziativa in corso. Peraltro va anche detto che la vendita delle due aziende agrarie, se perfezionata da imprenditori del settore, potrebbe accelerare i tempi per la ripresa produttiva in un contesto decisamente più operativo della politica regionale. (g.o.)

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