La Nuova Sardegna

Alghero

Mercati civici, stop alle domande

Mercati civici, stop alle domande

Si è chiusa la raccolta di manifestazioni di interesse per il rilancio delle strutture

30 aprile 2017
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ALGHERO. Tempo scaduto. L’attesa per l’ingresso del mercato civico in una nuova stagione di rilancio è finita. Ieri alle 12, data e ora fissate per la scadenza della finestra temporale utile per la presentazione delle manifestazioni di interesse per l’assegnazione degli spazi.

Un appello che l’assessore comunale delle Attività produttive, Ornella Piras, ha rivolto a tutti gli operatori economici pubblici e privati di Alghero e del territorio. Dai commercianti agli artigiani, dai produttori ad altri operatori economici, che potranno presentarsi anche in forma associata, alle associazioni di produttori, commercianti, artigiani, sino alle associazioni senza scopo di lucro. Perché l’idea è di realizzare tra via Sassari e via Cagliari un’area polifunzionale dedicata alla promozione della cultura enogastronomica, dalla vendita dei prodotti locali alla loro trasformazione, dalla commercializzazione delle filiere d’eccellenza all’organizzazione di mostre, fiere e sagre.

«L’amministrazione comunale intende procedere alla riqualificazione strutturale e alla valorizzazione dei mercati civici di via Sassari e via Cagliari», è la parola d’ordine fissata dal programma della giunta Bruno, cui Ornella Piras ha dato impulso, proseguendo sulla falsariga del percorso già tracciato da Natacha Lampis, che l’ha preceduta e che si è occupata del mercato sino allo scorso dicembre. La manifestazione di interesse per l’attribuzione degli spazi, nelle intenzioni di Sant’Anna (anche se ora il quartier generale del sindaco è a Porta Terra), è stata pubblicata «al fine dell’attivazione di un progetto integrato di rivitalizzazione, ottimizzazione e modernizzazione dei mercati cittadini, mirato a esaltare le eccellenze e le tradizioni presenti nel territorio».

Come Ornella Piras aveva spiegato subito dopo il suo insediamento, avviando una serie di incontri con gli attuali operatori del mercato del pesce e dell’ortofrutta, tra i quali le posizioni e i desideri non sono univoci, «il nuovo mercato dovrà essere uno spazio polifunzionale, dove si acquista ma anche dove ci si incontra, un luogo di aggregazione, attraverso l’integrazione tra l’attività commerciale e attività propedeutiche, complementari e promozionali al commercio tradizionale».

L’auspicio è che la risposta degli operatori sia stata adeguata e che presto quei due spazi vuoti possano pullulare di venditori, ma anche di laboratori artigianali di lavorazione dei prodotti locali, per promuovere stagionalità e le tradizioni del territorio. (g.m.s.)

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