La Nuova Sardegna

Alghero

Turismo e cultura, le associazioni contro la giunta

di Gian Mario Sias
Turismo e cultura, le associazioni contro la giunta

ALGHERO. «Ben vengano nuove forme di richiamo turistico, ma Alghero dev’essere valorizzata per i contenuti identitari che la rendono peculiare, che una politica culturale poco meditata mette in...

17 gennaio 2018
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ALGHERO. «Ben vengano nuove forme di richiamo turistico, ma Alghero dev’essere valorizzata per i contenuti identitari che la rendono peculiare, che una politica culturale poco meditata mette in secondo piano e rischia di far sparire». Questa volta l’attacco parte dal basso. La gestione delle politiche culturali ad Alghero finisce nel mirino di una sorta di “associazione temporanea di scopo” composta da associazioni culturali e operatori dello spettacolo e dell’arte.

Stufi di stare ai margini, stanchi di non essere nei cartelloni degli appuntamenti più importanti, amareggiati per non aver ricevuto risposta alle loro richieste, i rappresentanti di alcuni collettivi artistici e culturali denunciano tutto pubblicamente, con una lettera aperta al sindaco Mario Bruno, all’assessora della Cultura Gabriella Esposito, al presidente di Meta Raffaele Sari, e al direttore della stessa Fondazione Paolo Sirena. Non chiedono contributi e non protestano per il mancato sostegno alle loro iniziative. Per loro, oggi, il punto è un altro. «Alghero non è un contenitore vuoto che deve essere riempito di nuovi contenuti, non è una tabula rasa a cui dare una fisionomia, ma deve essere valorizzata soprattutto per quanto già possiede», è l’appello. Perché mentre si rincorrono i turisti uno a uno, si rischiano di disperdere quelle specificità culturali «che secondo un luogo comune non interessano molto il turista, ma che consentono una crescita della nostra capacità di osservare e giudicare la realtà e garantirebbero la possibilità di raggiungere gli obiettivi che qualsiasi amministrazione dovrebbe porsi in campo culturale». «Ai primi di dicembre abbiamo chiesto un incontro a sindaco e assessora comunale e a presidente e direttore di Meta per avere chiarimenti sulle scelte istituzionali di politica culturale – dicono – speravamo addirittura in un incontro pubblico, invece nessuno ci ha risposto». A loro sarebbe bastato un no. «Avremmo apprezzato il rispetto delle istituzioni per dei semplici cittadini». Volevano parlare di contenuti, ma ora la forma li manda in collera. «Non è tollerabile essere presi a sfinimento, di rimando in rimando, di appuntamento mancato in appuntamento mancato, fino a rinunciare», dicono. Nel merito, le perplessità restano. «Diverse volte il sindaco ha parlato di promozione della cultura algherese, di difesa della lingua locale e di un nuovo piano strategico per la sua rivalorizzazione», affermano. Tutto ciò, secondo loro, non sta avvenendo. E allora i dubbi aumentano. «Qui ad Alghero non è più chiaro chi decide e secondo che criteri». Anzi, la loro domanda è chirurgica. «Quali sono gli spazi d’intervento dell’assessorato? A chi bisogna rivolgersi, al Comune o a Meta? Serve una definizione dei ruoli». E poi «c’è bisogno di rispetto per il tempo e l’impegno altrui». Qualcuno risponderà?

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