La Nuova Sardegna

Alghero

Un patto con i Rom per l’integrazione sociale

di Gian Mario Sias
Un patto con i Rom per l’integrazione sociale

Prosegue il progetto del Comune dopo lo sgombero del campo nomadi  Maria Grazia Salaris: «Il percorso avviato nel 2015 ha dato risultati positivi»

07 novembre 2019
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ALGHERO. Non è vero che centrodestra e centrosinistra litigano su tutto. Sul processo di integrazione della comunità rom, avviato dall’amministrazione Bruno nel 2015 con lo sgombero del campo dell’Arenosu, c’è perfetta sintonia e continuità anche nei nuovi passi compiuti dalla giunta Conoci. Per il progetto di inclusione sociale finalizzato alla completa autonomia economica della popolazione rom, condiviso dal sindaco Mario Conoci, e dall’assessora delle Politiche sociali Maria Grazia Salaris, arrivano dalla Regione i 158mila euro richiesti da Porta Terra a sostegno degli interventi per l’inclusione sociale e abitativa delle famiglie appartenenti alle popolazioni nomadi e al superamento dei campi sosta. «Il percorso avviato nel 2015 ha prodotto risultati positivi e ha visto tra gli obbiettivi raggiunti la responsabilizzazione dei rom rispetto alle proprie funzioni genitoriali, soprattutto per quel che riguarda la frequentazione scolastica della totalità dei minori in età scolare», spiega Maria Grazia Salaris. «Tale percorso virtuoso ha condotto fuori dall’emergenza, avviando all’inclusione sociale le famiglie nomadi – aggiunge l’assessora – e ora necessita di un ulteriore passo avanti verso una loro graduale autonomia ed emancipazione e l’attivazione di conseguenti e specifiche procedure di orientamento». Su questa base la giunta ha attivato un “Patto sociale” che favorisce una graduale autonomia di chi attualmente beneficia del contributo al sostegno abitativo e alle spese primarie come bollette e canoni, individuando un percorso di compartecipazione per arrivare entro due anni alla completa autonomia economica per chi accetta il patto come condizione per poter attingere ai contributi del Comune. «Un percorso di integrazione completo accompagna le famiglie nomadi fuori dall’assistenzialismo – conclude Salaris – per far parte della nostra comunità a tutti gli effetti e ottenere l’accesso ai servizi con le stesse modalità degli altri». Il percorso prevede che da gennaio l’accesso ai fondi avverrà secondo modalità analoghe a quelle degli altri utenti dei Servizi sociali, a iniziare per esempio dalla presentazione del reddito Isee. Prevista la compartecipazione annuale al contributo economico, che dovrà arrivare entro il 2021 a portare il costo dell’affitto a totale carico dell’assistito, che potrà comunque accedere a eventuali interventi di sostegno economico attraverso le ordinarie azioni previste per i residenti.

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