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Alghero, pescatori abusivi di ricci scoperti dai post sui social

Alghero, pescatori abusivi di ricci scoperti dai post sui social

Circa 2000 esemplari sequestrati e rigettati in mare. Sanzioni per 4000 euro. La capitaneria è risalita agli illeciti anche grazie alla “pubblicità” su Facebook

03 gennaio 2020
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ALGHERO. Usavano tranquillamente i social network per pubblicizzare la vendita abusiva di ricci di mare, non sapendo che l’occhio degli uomini della capitaneria arriva anche sui profili facebook, specialmente se qualcuno segnala la condotta illegale come è avvenuto in questo caso.

Sono stati scoperti proprio così, grazie alle segnalazioni di cittadini indignati alcuni dei pescatori abusivi sanzionati i giorni scorsi dagli uomini della guardia costiera di Alghero.

Ammontano a circa 4000 euro le sanzioni e 2000 sono stati i ricci sequestrati e rigettati in mare. È il bilancio del solo mese di dicembre per gli uomini della Guardia costiera di Alghero, guidati dal direttore marittimo il Capitano di Vascello Maurizio Trogu, che ha messo in campo una costante attività di controllo nel settore della pesca di questi esemplari tutelati.

Le operazioni, condotte sia con l’impiego di pattuglie a terra che con l'utilizzo di mezzi navali, sono scaturite talvolta anche a seguito della semplice consultazione di popolari social network attraverso i quali alcuni pescatori illegali e non autorizzati «pubblicizzavano» il prelievo o la vendita dei ricci di mare.

Il comandante dell’ufficio circondariale Marittimo di Alghero, Tenente di Vascello Pierclaudio Moscogiuri ribadisce «l’impegno totale e la massima attenzione al settore della pesca del riccio di mare, che riguarderà l'intera filiera sino alla fase della somministrazione e commercializzazione».

Inoltre, il comandante esprime una moderata soddisfazione per l’attività condotta, auspicando il raggiungimento di obiettivi di gran lunga più incisivi fino alla chiusura della stagione 2019/2020, con particolare attenzione per chi, con totale irrispettosità del lavoro condotto con impegno diuturno ed a tutela dell’ecosistema marino, nonché dell’intera popolazione, senza alcuna remora vanta pubblicamente la messa in atto di condotte illecite ed eticamente censurabili.

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