La Nuova Sardegna

Alghero

Bruno: più serietà sulle sale operatorie

Bruno: più serietà sulle sale operatorie

L’opposizione e parte del centrodestra: senza anestesisti accreditamento inutile

11 febbraio 2021
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ALGHERO. Bene l'accreditamento delle sale operatorie all'ospedale civile, seppur in ritardo, ma non basta. Sulla sanità algherese è intervenuto l'ex sindaco Mario Bruno chiedendo «più serietà e programmazione, evitando le passerelle anche per un semplice adempimento burocratico». Si riferisce esplicitamente all'accreditamento delle sale operatorie del terzo piano dell'ospedale civile, «avvenuto – precisa Bruno – ad oltre un anno dalla conclusione dei lavori, preferendo operare su un’unica sala solo per le urgenze, ostetricia compresa. Se avessimo avuto l'accreditamento un anno fa, si sarebbe potuto operare in tutte le specialità, con percorsi separati dall'Ostetricia. Abbiamo assistito invece – complice la politica locale e regionale che ci governa – a un rimpallo di responsabilità per le aperture a intermittenza delle sale del Marino, dovendo fare i conti con la coperta corta degli anestesisti. Oggi, al Marino – prosegue il leader dell'opposizione – si opera solo una volta alla settimana, con anestesisti in affitto, a caro prezzo. Nel frattempo, ci si è fatti carico della terapia intensiva, non accreditata, che a oggi ospita un solo paziente covid, mentre al Marino sono state smantellate gran parte delle discipline per un reparto covid che assiste una quindicina di pazienti a media-bassa intensità sugli 87 previsti. Ora, ringraziati medici, infermieri e operatori per il loro lavoro encomiabile – mi chiedo: senza gli otto anestesisti in più che il consiglio comunale ha chiesto, all'unanimità, investendo il sindaco Conoci delle sue responsabilità, potremmo mai attivare contemporaneamente tre sale operatorie al Civile e una al Marino, più la terapia intensiva? Ecco perché serve serietà».

Sulla stessa linea una parte del centrodestra: Forza Italia, Udc, Psd'Az e Gruppo Misto chiedono «il personale necessario per fare entrare a regime le sale operatorie per poter essere utilizzate per tutte le specialità chirurgiche. Il principale ostacolo alla ripresa dell’attività chirurgica è la carenza di anestesisti». (n.ni.)



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