La Nuova Sardegna

Alghero

Ospedale a Mamuntanas nel preliminare del Puc

di Nicola Nieddu
Ospedale a Mamuntanas nel preliminare del Puc

Dal documento urbanistico sparisce la zona della Taulera prevista inizialmente Il nuovo nosocomio accorperà il Civile e il Marino. Mozione della minoranza

14 ottobre 2021
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ALGHERO. Il nuovo ospedale sorgerà a Mamuntanas, non più alla Taulera. Non ci sono ancora le risorse, ma nel preliminare del Piano urbanistico comunale non si parla più della zone dove la giunta Tedde nel 2007 aveva previsto l’area ospedaliera, con tanto di variante urbanistica approvata dal consiglio comunale e studio di fattibilità della facoltà di Architettura, da quasi tre lustri nelle mani della Regione. Architettura aveva anche previsto di valorizzare la nicchia archeologica presente nell’area della Taulera (ex proprietà della “Cooperativa edile Sardegna”, acquisita da un imprenditore edile locale) e di realizzare un nuovo e moderno nosocomio con accanto l’attuale ospedale civile che, per i politici dell'epoca – senza distinzione di colori – doveva mantenere funzione di distretto sanitario e sede degli ambulatori specialistici.

L’ospedale Marino avrebbe mantenuto funzione ospedaliera. A pagina 88 del preliminare del Puc, invece, il progetto di quello che viene definito “polo ospedaliero d’eccellenza” deve collocarsi nelle aree regionali di Mamuntanas, accorpando in rete Marino e Civile. Per Mamuntanas, inoltre, lo scorso 8 marzo, l'assessore regionale Quirico Sanna, in visita ad Alghero dal sindaco Conoci, annunciava campi da golf di ultima generazione, con investimenti importanti su turismo e agricoltura. Sono probabilmente questi i motivi che possono aver spinto l'intera opposizione in consiglio comunale a presentare una mozione con la quale si chiede al sindaco Mario Conoci di adoperarsi immediatamente per il ritorno alla produttività per Surigheddu e Mamuntanas.

I consiglieri di minoranza con mozione firmata dai gruppi Per Alghero, Pd, Futuro Comune, Sinistra in Comune e 5stelle, chiedono sia mantenuta la vocazione specifica del compendio di quasi 1200 ettari di proprietà regionale: «Terre fertilissime che potrebbero garantire sbocchi occupazionali e imprenditoriali per il territorio», scrivono nella mozione.

«Subito un progetto operativo da definire con l’ausilio della commissione consiliare competente – chiedono Gabriella Esposito, Pietro Sartore, Mimmo Pirisi, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras, Valdo Di Nolfo, Maria Antonietta Alivesi, Giusi Di Maio e Mario Brun – in cui il compendio nella sua unitarietà svolga una funzione fondamentale a servizio dell’intera filiera agricola: produzione, trasformazione, commercializzazione e didattica. E immediatamente condividere la progettualità comunale con il proprietario dell'area, la Regione, chiamando in causa il presidente Solinas e reperendo le risorse anche dal Pnrr. Essenziale – per l'opposizione – il mantenimento dell'unitarietà del compendio».

I consiglieri di minoranza insomma chiedono sia il consiglio comunale a decidere subito sull'utilizzo delle terre «da un potenziale produttivo davvero rilevante per l'intero nord ovest della Sardegna».

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