La Nuova Sardegna

Cagliari

Province, ci sono 3 ipotesi ma per ora nessuno decide

di Filippo Peretti
Province, ci sono 3 ipotesi ma per ora nessuno decide

Abolire tutti gli enti intermedi o solo quelli nuovi? In campo anche la proroga. La commissione all’assessore: «La giunta ha una proposta?». Risposta: «No»

22 maggio 2012
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CAGLIARI. Mentre la Corte d’Appello di Cagliari ufficializza senza sorprese i risultati e la validità dei dieci referendum sardi del 6 maggio, la politica affronta in un clima di incertezza e di emergenza il caso dell’abrogazione delle Province. Per evitare la paralisi amministrativa in campo ci sono diverse proposte per l’immediato. Tre sono quelle esaminate ieri dalla commissione Autonomia del consiglio regionale e sulle quali entro questo pomeriggio devono pronunciarsi le forze politiche. Sempre oggi i giuristi incaricati dall’assemblea sarda che giovedì scorso avevano anticipato il loro parere, presentano il testo ufficiale secondo il quale è necessaria una legge che, senza commissariamenti, proroghi le funzioni degli otto enti intermedi. E la giunta? Il presidente Ugo Cappellacci, dopo aver cavalcato i referendum anticasta, sembra aver tirato le redini. Ieri la commissione Autonomia ha chiesto all’assessore Nicola Rassu: «La giunta ha una proposta?». La risposta è stata: «No». Cappellacci è chiamato venerdì a promulgare il risultato dei referendum e quindi, in assenza di un intervento legislativo del Consiglio o di un suo decreto d’urgenza, le Province di Olbia-Tempio, Ogliastra, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias saranno abrogate.

Una soluzione legislativa suggerita dai giuristi è quella di rinviare non l’abrogazione ma la sua efficacia. Cappellacci stava pensando di fare così e quindi di commissariare le 8 Province. Le opposizioni si oppongono.

Ieri la commissione Autonomia presieduta da Paolo Maninchedda si è riunita con i capigruppo e ha esaminato tre proposte. La prima è quella di accogliere anche i referendum consultivi contro le Province storiche e quindi di abolirle tutte: una forzatura costituzionale, l’opposizione dice no. i. Il piano B sarebbe quello di abrogare le 4 nuove, ridare a Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano i vecchi confini (ma c’è chi parla solo delle prime tre previste dallo Statuto) svuotandole di competenze da trasferire ai Comuni. Pd e Sel sono favorevoli alla proroga di tutte e 8 sono alla riforma. Riforma che dovrà comunque eliminare tutte le Province e sostituirle, per non modificare l’intero sistema legislativo regionale, in altrettanti Unioni dei Comuni.

Ieri Maninchedda ha sentito il «comitato di garanti» che è subentrato al comitato promotore e che ha chiesto di essere sentito dalla commissione per dare un contributo.

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