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Cagliari, malato e in lotta col fisco: "Mi hanno lasciato solo"

Daniele Devias
Daniele Devias

L'incredibile storia di Daniele Devias: ha scoperto una partita Iva a suo nome che lui però non ha mai aperto e non riesce ad avere giustizia. Mentre una grave malattia mina la sua salute

13 ottobre 2015
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CAGLIARI. Daniele Deias ha 36 anni ed è impiegato in un'azienda privata ma non vive la vita serena di un uomo giovane in età per mettere su famiglia, costruirsi un futuro e, nei ritagli di tempo, divertirsi. Daniele Deias ha una grave malattia al cervello che gli ha già imposto ricoveri e interventi chirurgici. E poi, forse è la cosa che gli pesa di più, è al centro di un'incredibile storia a metà tra il giudiziario e il fiscale, senza che lui abbia mai fatto qualcosa per finirci. Non fatica a dire che si sente quasi una vittima e che cerca giustizia.

Nel 2014 Daniele Deias ha scoperto di essere titolare di una partita Iva senza che lui l'abbia mai aperta. Con questa partita Iva erano state compiute operazioni ma, da quel che risulta all'Agenzia delle Entrate, dal 2007 non è stato fatto il modello unico a zero che deve essere presentato ogni anno, circostanza che espone il titolare della partita Iva, cioè lui, a eventuali sanzioni da parte dell'Agenzia. Attraverso un avvocato Deias ha presentato subito un esposto alla procura della Repubblica che però è stato archiviato perché l'eventuale reato, una truffa, risulta prescritto in quanto la partita Iva è stata aperta nell'ormai lontano 2004. Ora Deias vive con una partita Iva aperta e con la preoccupazione di non potersi difendere se saltassero fuori richieste da parte dell'Agenzia delle Entrate.

"Sono andato in prefettura, anche all'Agenzia delle Entrate - racconta Deias - nessuno mi aiuta. L'Agenzia mi ha detto di chiudere io la partita Iva, posso farlo perché intestata a me, ma se lo faccio l'avvocato mi dice che è come se stessi ammettendo di averla aperta. Adesso stiamo studiando i prossimi passi, ma non ne posso più. Ho speso tempo e soldi che non ho, mi devo curare, ho anche aperto un gruppo Facebook Solidarietà per Daniele Deias".

Daniele Deias è preoccupato perché la faccenda della partita Iva nasce da un'altra storia di cui parla meno volentieri. Un padre naturale che compare dopo anni di assenza, gli propone di aprire una società di assicurazioni a suo nome, "doveva essere qualcosa per il mio futuro", racconta Deias.

Invece nel 2004 questa società viene chiusa "a mia insaputa - precisa Deias - e dieci dopo, nel 2014, per caso è saltato fuori che proprio nell'anno di chiusura della società è stata aperta, sempre a mio nome e sempre a mia insaputa, una partita Iva che è stata attiva nel campo delle assicurazioni e ha fatturato. Io ho paura di quel che può essere stato fatto alle mie spalle, ho bisogno di tutela, ma, ripeto, nessuna istituzione mi ascolta fino in fondo e questo mi fa sentire molto solo. La mia malattia è seria, non so dove trovare le forze, e i soldi, per curarmi e per difendermi". (Alessandra Sallemi)

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