La Nuova Sardegna

Cagliari

Cagliari, la Guardia di finanza sequestra beni per 1,2 milioni a un boss del traffico di droga

L'operazione è stata condotta dalla guardia di finanza
L'operazione è stata condotta dalla guardia di finanza

Nel mirino degli inquirenti Fabio Podda, 38 anni, del quartiere di Is Mirrionis. Le indagini delle Fiamme gialle erano partite sei anni fa

17 marzo 2017
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CAGLIARI. Beni per 1,2 milioni di euro sono stati confiscati, dopo che erano stati sequestrati a fine 2015 dalla guardia di finanza, a un trafficante di stupefacenti di Cagliari, Fabio Podda, 38 anni, considerato un boss della droga del quartiere di Is Mirrionis. Il Gico del nucleo di polizia tributaria ha eseguito il provvedimento emesso dal tribunale di Cagliari nell’ambito dell’operazione ’chemin de fer’ avviata nel 2011 che si inserisce in una più vasta indagine della Dda di Cagliari per contrastare il riciclaggio e l’intestazione fraudolenta dei proventi del narcotraffico.

La scorsa settimana Podda era stato condannato a 11 anni nel processo d’appello bis contro la ’bandà di Is Mirrionis, accusata di associazione per delinquere specializzata nel traffico di droga. La pena gli è stata ridotta, rispetto alla prima sentenza di secondo grado (poi annullata, con rinvio, dalla Cassazione), in base alla quale Podda avrebbe dovuto scontare 15 anni e mezzo. Secondo le accuse, la banda, di cui facevano parte anche due napoletani e un messinese, aveva importato in Sardegna oltre una tonnellata e mezzo di hashish dalla Campania e cocaina in un anno e mezzo di attività.

I finanzieri hanno passato al setaccio l’intero patrimonio di Podda e della sua famiglia, accusata di averlo agevolato nel mascherare la reale titolarità del suo patrimonio. Se anche i beni (denaro e immobili) erano intestati ai familiari, il presunto boss, del tutto sconosciuto al fisco, ne manteneva la diretta disponibilità, secondo quanto emerso dalle indagini della Gdf.

I congiunti di Podda, peraltro, erano a loro volta ufficialmente privi di redditi e risorse che potessero giustificare le proprietà falsamente intestate. Conti correnti e titoli di credito per 563mila euro erano già stati sequestrati al clan familiare già a fine 2015, assieme a 3 appartamenti a Cagliari e Quartucciu e a quattro veicoli, fra auto e moto.

Ora i beni sono stati confiscati, in base al testo unico antimafia, in vista dell’esproprio a favore dello Stato. Se confermata in altri eventuali gradi di giudizio, la misura diventerà definitiva e il patrimonio costruito sul narcotraffico potrà passare allo Stato attraverso l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che ne favorirà un riutilizzo sociale. Negli ultimi due anni l’attività investigativa dei finanzieri del comando provinciale di Cagliari hanno portato al sequestro e alla confisca di beni per oltre 20 milioni di euro.

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