La Nuova Sardegna

Cagliari

Detenuto non vede i familiari da due anni e si ustiona con l'olio bollente

Il carcere di Uta
Il carcere di Uta

Extracomunitario di 35 anni da Uta trasferito al centro grandi ustionati di Sassari, poi finirà a Bancali

06 luglio 2020
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UTA. Non vede i familiari residenti in Emilia Romagna da due anni, si è gettato addosso olio bollente al termine di uno sciopero della fame attuato per manifestare il proprio dissenso contro il mancato trasferimento in un istituto di pena vicino ai suoi cari. Protagonista della vicenda un detenuto extracomunitario di 35 anni rinchiuso nel carcere di Uta. L'uomo, che non corre pericolo di vita, è stato trasferito nel reparto "Grandi Ustionati" di Sassari ed è stato assegnato alla casa circondariale di Bancali dove giungerà non appena sarà in grado di la-sciare l’ospedale struttura sanitaria.

«Il lungo periodo di lockdown dovuto al Covid19 - sottolinea Maria Grazia Caligaris dell'associazione Socialismo Diritti Riforme che ha denunciato la vicenda - ha messo a dura prova la resistenza di molti detenuti che, spesso senza adeguati mezzi, non hanno potuto effettuare i colloqui attraverso skype. Nel caso specifico il giovane extracomunitario ha chiesto ripetutamente di poter andare nella regione dove risiedono i suoi familiari. Un'istanza che non è stata soddisfatta anche perché i trasferimenti extra regione sono gestiti esclusivamente dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria».

«E' evidente che si tratta di una persona particolarmente fragile – aggiunge Calligaris -, le cui condizioni di salute in generale e psichi-che fanno ritenere che non abbia la capacità di contenere a lungo il disagio. Del resto non sta chiedendo la libertà ma solo di essere assegnato in un Istituto prossimo ai familiari che non vede da due anni. L'auspicio è che il Dap sappia cogliere l'appello disperato di questa persona e provveda al più presto al suo trasferimento. Un atto di umanità che nulla toglie alla certezza della pena».(luciano onnis)

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