L'eccidio di Villasalto "dimenticato" a causa della pandemia
Cinque minatori restarono uccisi durante lo sciopero contro i salari bassi e il carovita, quest'anno 2021 nessuna celebrazione
VILLASALTO. E’ passato sotto silenzio a Villasalto, a causa della pandemia da covid 19, il centoquindicesimo anniversario dell’eccidio avvenuto il 27 maggio del 1906 durante lo sciopero spontaneo organizzato dai minatori della miniera di “Su Suergiu”, dalla quale si estraeva antimonio, dipendenti della “Società anonima miniere e fonderie di antimonio di Genova”, titolare della concessione mineraria, per protestare contro, l’instabilità e i duri sistemi di lavoro, i salari bassi e il carovita provocato dalle decisioni dei governi presieduti da Alessandro Fortis e Sidney Sonnino.
Al grido di “Abbasso il sindaco, abbasso il dazio” centinaia di manifestanti scesero in piazza. La situazione degenerò tanto da provocare la reazione eccessiva dei reali carabinieri che fecero fuoco sulla folla provocando la morte di 5 persone: Giovanni Cinus, Raffaele Lusso, Raffaele Melis e Giovanni Simbola di Villasalto e Efiso Cera di Segariu. Dodici persone rimasero ferite. Ventisette vennero arrestate e processate.
“Non mi sono affatto dimenticato di questo triste episodio del quale più volte mi ha parlato mio padre- sottolinea monsignor Luigi Congiu, parroco di Villasalto. Non appena la situazione sanitaria sarà tornata alla normalità, celebrerò una santa messa per commemorare degnamente le vittime innocenti dello sciopero del 1906”.