La Nuova Sardegna

Cagliari

Pestaggio mortale per la droga: arrestato, deve scontare 7 anni di carcere

Il luogo dove avvenne la tragica vicenda a Capoterra
Il luogo dove avvenne la tragica vicenda a Capoterra

L'uomo è stato prelevato nella comunità terapeutica dove risiedeva e accompagnato dai carabinieri nella casa circondariale di Uta

29 gennaio 2022
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IGLESIAS. Dopo quattro anni, la Giustizia presenta il conto all’autore di un omicidio preterintenzionale avvenuto a Capoterra il 13 febbraio 2018. Ieri a Iglesias, i carabinieri della hanno eseguito a carico di Ignazio Siddi, 46 anni di Capoterra, ma di fatto domiciliato a Iglesias presso la comunità terapeutica “Casa Emmaus” in località San Lorenzo, disoccupato con precedenti denunce a carico, un ordine di carcerazione trasmesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

L'uomo è stato prelevato presso la comunità in cui risiede, condotto in caserma dove gli è stato notificato il provvedimento e quindi trasferito al carcere di Uta dove dovrà scontare la pena residua di 7 anni e mezzo di reclusione poiché riconosciuto colpevole dei reati di lesioni personali e omicidio preterintenzionale. Quel giorno del 2018, i carabinieri del Radiomobile di Cagliari, allertati dalla centrale operativa del 112, erano accorsi i in Via Sebastiano Satta a Capoterra, dove c’era il corpo del pensionato Vincenzo Crisponi (allora 58 anni), riverso a terra in posizione supina e in evidente stato di difficoltà respiratoria.

Poco prima, era stato aggredito per futili motivi e violentemente malmenato da Ignazio Siddi, alla presenza di un suo amico. I due si erano allontanati facendo perdere le proprie tracce immediatamente dopo l'aggressione, ma erano stati presto rintracciati dai militari: l’autore del pestaggio nelle adiacenze della stessa via Satta dove, alla vista dei militari, aveva tentato di disfarsi di un taglierino e di un coltello che portava addosso, gettati all'interno di un cassonetto dei rifiuti posto nelle immediate vicinanze.

Il testimone era stato poi localizzato e fermato vicino a casa sua. Il personale medico intervenuto sul luogo dell’aggressione, dopo vari tentativi di rianimazione della vittima, non riusciti per sopraggiunte complicazioni e successivo arresto cardiocircolatorio, avevano infine dovuto constatare il decesso.(luciano onnis)

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