Carcere di Uta, il grido d’allarme: «Situazione insostenibile»
I sindacati denunciano carenze nell’organico e turni massacranti per gli agenti della polizia penitenziaria
Uta Gravissima emergenza nell’organico del personale di polizia penitenziaria nella casa circondariale di Uta, alla cui cronica situazione deficitaria si aggiunge la gestione dei detenuti ricoverati in strutture sanitaria del capoluogo, che comportano una sorveglianza di 24 ore su 24, con turni di 12 ore per ogni agente impiegato.
Un grido d’allarme è stato lanciato dai segretari regionali del Sappe e di Uil Pa Polizia Penitenziaria, Luca Fais e Michele Cireddu, che lamentano come «la situazione stia mettendo in ginocchio l’istituto cagliaritano per la contemporanea presenza di sette detenuti piantonati in luoghi esterni di cura con l’impiego 28 unità di personale giornaliero». Presenze che vengono a mancare ogni giorno all’interno del carcere. «Questa situazione deve essere immediatamente monitorata e attenzionata dai competenti uffici del DAP e del ministero della Giustizia – sostiene Luca Fais - perché il personale di polizia penitenziaria non può sostenere turni massacranti, rischiando di compromettere la propria incolumità e la sicurezza. Basti pensare che giorni prima, durante l’invio di un detenuto in ospedale, il recluso ha tentato la fuga aggredendo il personale di scorta che prontamente interveniva stroncando sul nascere la possibile evasione».
«Il Sappe – conclude il segretario regionale - , continua ad incalzare gli organi competenti affinché provvedano all’apertura del repartino ospedaliero penitenziario, attualmente chiuso, in modo tale da poter espletare il proprio turno in sicurezza in celle ove i detenuti non siano a contatto con il resto dei pazienti che si trovano in pronto soccorso o ricoverati in corsia. L’appello e l’invito alla direzione di una verifica urgente dei detenuti ricoverati, alcuni dei quali solo appoggiati in psichiatria che potrebbero essere seguiti in istituto».
Michele Cireddu di Uil Polizia Penitenziaria ha scritto una nota al prefetto di Cagliari. «Questo sindacato intende richiamare la Sua massima attenzione su una situazione di gravissima emergenza che sta mettendo a repentaglio non solo la sicurezza e l'operatività della Casa Circondariale di Uta, e
l'incolumità del personale penitenziario in servizio, ma, a nostro avviso, anche la sicurezza pubblica complessiva a livello provinciale. L'istituto di Uta soffre di una carenza organica cronica e allarmante, pari a ben 80 unità rispetto alla tabella ministeriale prevista. Questa situazione, già di per sé critica, è stata ulteriormente aggravata e resa insostenibile dalla necessità di gestire un numero eccezionalmente elevato di piantonamenti dei detenuti in luoghi esterni di cura, che impiegano complessivamente anche cinquanta unità complessivi a seconda dei casi». (l.on)