Straordinaria moria di pesci a Su Siccu, la spiegazione dell’ Asl 8 – Ecco che cosa è successo
L’assessora all’Ambiente Luisa Giua Marassi: «Verificate le ragioni dell’evento che ha fatto preoccupare i cittadini»
Cagliari Impressionante moria di pesci a Su Siccu, la Asl 8 di Cagliari spazza via ogni dubbio: «Si tratta di un fenomeno periodico determinato dall’ondata di acque piovane forte ed improvvisa che, dilavando i fanghi, smuove la flora batterica anaerobia immobilizzata nei canali». Nessun inquinamento, nessun avvelenamento rassicura l’assessora Luisa Giua Marassi, assessora comunale all’Ambiente: «L'amministrazione, e in particolare l'assessorato, di fronte alla straordinaria moria di pesci, si è immediatamente attivata presso le autorità competenti.
Da una parte con la Asl di Cagliari perché verificasse le ragioni di un simile evento ed escludesse (come poi avvenuto) che ci fossero agenti inquinanti di qualunque natura. Contestualmente – prosegue l’assessora – l'autorità portuale, anche per il tramite della Capitaneria di porto, è stata subito invitata a provvedere allo smaltimento delle carcasse. Smaltimento che è iniziato stamattina (21 ottobre, ndr) e andrà avanti per alcuni giorni».
Erano stati i cittadini a lanciare l'allarme sul fenomeno che si ripete almeno due volte all’anno, ma che, l’ultima volta, nei giorni scorsi, ha destato diffusa preoccupazione (anche sui social) per l’enorme quantità di muggini morti (migliaia) che hanno invaso i moli e le spiaggette di Su Siccu, lungo la splendida passeggiata del porto di Cagliari. I pesci galleggiavano in fase di putrefazione praticamente in tutto lo specchio d’acqua lungo la darsena – frequentatissima da famiglie, turisti e sportivi – va dalla Lega navale all’Ammiragliato.
«Nonostante la giusta preoccupazione dei cittadini – precisa Luisa Giua Marassi – possiamo rassicurare che si è trattato di un fenomeno stagionale causato da un insieme di condizioni climatiche e ambientali. Ma nessun inquinamento ha interessato le nostre acque. Debbo dire – conclude – che tutti i soggetti istituzionali si sono mossi rapidamente compatibilmente col rispetto delle competenze e delle procedure».
La Asl 8: «Si tratta di un fenomeno periodico determinato dall’ondata di acque piovane forte ed improvvisa che, dilavando i fanghi, smuove la flora batterica anaerobia immobilizzata nei canali – spiegano i direttori Bianca M. Falchi e Andrea Puddu – oltre a ciò, questo altera improvvisamente le acque del canale, che da lagunari, cioè a salinità intermedia, diventano bruscamente dolci (anche se i pesci sono capaci di adattarsi alla diminuzione della salinità, ma lentamente, in laguna)».
La motivazione: «Quindi fra inquinanti dei fanghi e shock salino, i pesci non sopravvivono. I muggini rimangono infatti intrappolati tra uno strato superficiale a salinità troppo bassa che causa stress osmotico e uno strato di fondo alla giusta salinità ma senza ossigeno, che causa asfissia. La combinazione letale di questi fattori porta alla moria periodica dei cefali. Al momento, oltre ai pesci morti galleggianti, ormai pochi, ci sono già grossi muggini che risalgono il canale attratti dai nutrienti portati dall’acqua – precisano i direttori – Questo è indice del fatto che, in brevissimo tempo, si ribilancerà l’ecosistema. In ogni caso la raccomandazione dei Servizi è che i pesci siano smaltiti con urgenza, ancorché non si tratti di fenomeno imputabile a fenomeni di tossicità ambientale né infettiva».