I soldi pubblici per la tutela delle coste sarde usati per viaggi privati e ville: tre arrestati
Le indagini condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Cagliari avrebbero scoperto un’associazione per delinquere: il promotore era il direttore pro tempore dell’Agenzia conservatorie delle coste
Cagliari Nella prima mattinata di oggi 13 novembre, i finanzieri del comando provinciale di Cagliari hanno dato esecuzione, nelle province di Cagliari, Roma, Firenze, a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal Gip hanno dato luogo ai provvedimenti restrittivi del Tribunale di Cagliari, su richiesta della locale Procura.
Gli indagati, cinque in totale, sulla base degli elementi probatori allo stato raccolti, sono indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, peculato, sostituzione di persona, falsità materiale e autoriciclaggio. Le indagini, condotte dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Cagliari, diretti dal colonnello Paolo Pettine, avrebbero permesso di disvelare l’esistenza di un’associazione per delinquere costituita dai tre destinatari della misura cautelare personale che, con il concorso di ulteriori due persone, dal 2020 al 2024, avrebbe sistematicamente sottratto circa 2 milioni di euro, destinati alla valorizzazione ed alla conservazione del patrimonio costiero della Sardegna di particolare rilevanza paesaggistica ed ambientale.
Il promotore dell’associazione, direttore pro tempore dell’Agenzia Conservatorie delle Coste della Sardegna, Giovanni Piero Sanna, avvalendosi di parenti e persone allo stesso vicine, attraverso 13 fittizie associazioni no profit rappresentate da diversi prestanome ovvero da persone totalmente ignare, nonché una società di capitali (riconducibile al medesimo direttore), avrebbe drenato soldi pubblici per viaggi e trasferte private, la locazione di una villa sull’isola di Capri, l’acquisto di beni mobili, abbigliamento ed altri oggetti personali, nonché di 4 immobili tra i quali due ville con giardino in provincia di Cagliari.
Le attività investigative hanno consentito di ricostruire le articolate dissimulazioni messe in atto per giustificare la fuoriuscita di denaro pubblico avvenuta sotto forma di contributi alle citate associazioni per la realizzazione di progetti e conferenze, di fatto mai realizzati, per la promozione della cultura, della storia e del territorio della Sardegna. Sono state, inoltre, rilevate anche condotte di autoriciclaggio per circa 500.000 euro.
