Eversione democratica e terrorismo, inchiesta su un gruppo anarco-insurrezionalista: dieci indagati
Sono in tutto 36 le persone sotto accusa, riflettori puntati sul covo dell’organizzazione anarchica
Cagliari Dieci anarchici insurrezionalisti sardi sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Cagliari a conclusione della inchiesta della Direzione distrettuale antiterrorismo di Cagliari che vede coinvolte complessivamente 36 persone appartenenti a una organizzazione costituita con finalità l’eversione democratica e il terrorismo.
In un voluminoso fascicolo raccolto fra il 2020 e il 2025 con le indagini della Digos di Cagliari diretta da Antonio Nicolli, da pochi mesi vicario del questore, e coordinate dal dirigente della sezione antiterrorismo Fabio Formato, sono elencate tutte le attività sovversive che l’organizzazione avrebbe messo in atto nel corso di manifestazioni antimilitariste e con infiltrazioni, azioni di disturbo in cortei politici e sindacali, fra cui l’assalto al banchetto della Lega allestito in piazza Garibaldi a Cagliari per la raccolta di firme per il referendum, imbrattamento di edifici istituzionali con vernici e frasi d’incitamento all’insurrezione.
Gli indagati sono dieci, cinque uomini e altrettante donne: L. R. (Cagliari), L. M. (Assemini), D. C. (Decimomannu), C. R. (Cagliari), F. B. (Cagliari) , C. M. (Cagliari), M. C. (Sestu), G. C. (Cagliari), L. P. (Lavis, in provincia di Trento), G. M. (Cagliari).
Le indagini di Digos e Antiterrorismo hanno portato anche a scoprire il covo dell’organizzazione anarchica in un immobile di via Is Mirrionis, denominato “Officina autogestita Kasteddu”, dove si riunivano per pianificare le attività insurrezionaliste da mettere in atto.
Il reato ipotizzato è quello di aver promosso e organizzato un’associazione diretta a sovvertire l’ordinamento democratico dello Stato mediante la costituzione di un gruppo anarchico insurrezionalista operante a Cagliari e all’occasione in tutta la Sardegna. Le intenzioni erano quelle di compiere un numero indefinito di atti di violenza capaci di portare alla “distruzione dello Stato” mediante azioni dirette a impedire o ostacolare l’esercizio del diritto politico di partecipare a manifestazioni e iniziative pubbliche. Fra gli altri c’era l’obiettivo di creare problemi al settore militare, e a quello carcerario, dell’informazione e della ricerca scientifica. Negli ultimi tempi, agli obiettivi soliti si è aggiunto quello di ostacolare le iniziative economiche nel settore delle energie rinnovabili o tradizionali con il piano d’azione “Sardinia Aresti”.
Nella “Officina Autogestita Kasteddu” in via Is Mirrionis, la Digos e l’Antiterrorismo hanno rinvenuto lo scorso maggio le “armi” degli anarchici che sarebbero state usate per mettere scompiglio nelle manifestazioni pubbliche: prodotti esplodenti e pirotecnici di elevata potenzialità offensiva (petardi, bombe carta e fumogeni), aste di legno, tubi in pvc e altri strumenti di offesa, nonché caschi rossi e neri utilizzati in occasione di disordini creati ad arte in manifestazioni pubbliche.(l.on)
