Morte di Omar Masia, il ponte della tragedia al vaglio dei periti
Tempio, il primo dicembre gli accertamenti disposti dalla Procura sul vecchio guard rail
Tempio Poco meno di un mese fa, l’incidente lungo la strada per l’Agnata costato la vita al 25enne di Calangianus, Omar Masia. La Bmw sulla quale viaggiava insieme a quattro amici – lui era seduto a fianco al guidatore – era precipitata da un ponte, volando giù per una decina di metri, dopo aver sfondato la ringhiera - guard rail che si trovava ai lati del ponticello. Un parapetto composto da pochi tubi di ferro arrugginiti che non aveva retto all’impatto. Il 1 dicembre inizierà l’accertamento tecnico non ripetibile sul ponte della tragedia, e in particolare sul parapetto, disposto dal pubblico ministero Sara Martino, titolare dell’inchiesta. L’accertamento sarà eseguito dall’ingegnere Giovanni Lippi, a cui la Procura di Tempio ha affidato l’incarico il 7 novembre scorso. Saranno presenti anche i consulenti nominati dagli avvocati Gerolamo Orecchioni e Giovanni Azzena che difendono l’amico della vittima che era alla guida dell’auto. Il 25enne è indagato per omicidio stradale e lesioni personali colpose (nei confronti degli altri giovani rimasti feriti). I consulenti nominati dalla difesa sono gli ingegneri Stefano Ferrigno e Fabio Satta.
Il consulente della Procura dovrà individuare le cause o le concause del cedimento della barriera, ma accertare anche se era idonea alla sua funzione (visto lo stato di usura), e se necessitava di lavori di manutenzione. Se fosse, dunque, a norma. Qualche giorno dopo la tragedia, avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 ottobre scorso, il magistrato aveva disposto il sequestro del ponte, provvedimento che era stato eseguito dai carabinieri del nucleo radiomobile di Tempio che si erano occupati dei rilievi e delle indagini sull’incidente mortale. L’accertamento sulle condizioni del guard rail era stato sollecitato anche dai difensori del giovane indagato. La Procura ha anche disposto la perizia sui telefoni cellulari dei ragazzi: quattro quelli messi sotto sequestro all’indomani della tragedia, sia quello del giovane che era alla guida dell’auto, che quelli dei tre passeggeri che erano seduti nel sedile posteriore. Il consulente nominato della Procura, Fabio Massa, esperto in materia di informatica forense, dovrà estrapolare tutti i dati contenuti negli smartphone (messaggi, chiamate, navigazioni), verificare se ci siano state delle cancellazioni, e se ci siano applicazioni relative alla geolocalizzazione e agli spostamenti. Un’attività, anche questa, importante per ricostruire la dinamica dell’incidente. La famiglia della vittima è assistita dall’avvocato Nino Vargiu. (t.s.)
