La Nuova Sardegna

Carloforte, si potranno pescare 165 tonnellate di tonno rosso

di Simone Repetto
Carloforte, si potranno pescare 165 tonnellate di tonno rosso

Il ministero delle Politiche agricole ha firmato la ripartizione delle quote

15 maggio 2014
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CARLOFORTE. È di 165 tonnellate la quota di pesca al tonno rosso destinata alle tonnare. La decisione, è stata presa in questi giorni dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, che ha firmato il decreto di ripartizione della quota nazionale destinata all'Italia (1950 tonnellate) tra i vari sistemi di pesca.

Alle tonnare dell'Isola Piana, Portoscuso e Portopaglia (le uniche italiane a cui è consentita la cattura del tonno rosso), è stata riconfermata la quota dell'anno scorso, quando furono “lavorate” tuttavia 222 tonnellate, considerando l'utilizzo di parte della quota indivisa (prevista nel decreto ministeriale e pari, per il 2014, a 59 tonnellate) e l'acquisto di quote non sfruttate da altri sistemi di pesca.

Le tonnare, potranno catturare anche una percentuale di tonni “sottotaglia”, ovvero inferiore ai limiti di 30 kg o 115 cm, ma non oltre il 5 per cento del pescato.

Le operazioni di trasferimento e cattura sono soggetti a rigidi controlli, in base alle norme internazionali sul monitoraggio puntuale degli stock ittici mediterranei e atlantici. Quest'anno, il ritardo con cui è stato emesso il decreto ha creato non pochi problemi ai pescatori, in quanto, fino alla sua pubblicazione, non è stato possibile prelevare neanche una preda. Così, nelle tonnare sulcitane, calate già da qualche settimana, i branchi di tonni “di corsa” entrati nello storico sistema di reti a camere adiacenti, hanno potuto nuotare liberamente, senza timore di finire “in gabbia”.

Anche per quest'anno, è quella la sorte che li attende, ovvero i gabbioni galleggianti destinati ad accoglierli vivi, per poi essere trasportati, a lento moto, fino agli allevamenti di Malta, a opera degli intermediari spagnoli, dove verranno ulteriormente nutriti e venduti ai mercati orientali su richiesta.

L'anno scorso, solo a Porto Paglia si pescarono due tonnellate e mezzo per il consumo locale, livello che potrebbe aumentare in questa stagione. Secondo le intenzioni dei gestori delle tonnare (Consociazione Tonnare Sarde e Tonnare Sulcitane), ci potrà essere qualche mattanza (una per il Girotonno, se il tempo lo consentirà), in modo tale da riavviare anche il processo di inscatolamento negli stabilimenti della Punta, a Carloforte, fermo ormai da qualche anno.

Nelle ultime due stagioni, infatti, pressochè tutto il pescato è stato venduto vivo, in blocco, agli spagnoli, e l'assenza delle tradizionali mattanze ha fatto sì che calassero drasticamente sia le risorse umane da impiegare che la materia prima (compreso i prelibati “derivati”, a partire dalle pregiate bottarghe) nei mercati locali, costretti ad approvvigionarsi altrove, con il conseguente aumento del prezzo di vendita al pubblico a livelli insostenibili.

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