La Nuova Sardegna

Nuoro

Macomer, dopo 85 anni fallisce la ditta Locci

di Paolo Maurizio Sechi

Il tribunale di Oristano accoglie l’istanza promossa da un ex dipendente Crescono le preoccupazioni per gli ultimi 18 lavoratori in cassa integrazione

07 luglio 2012
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MACOMER. L’ormai asfittica economia locale perde un altro pezzo pregiato. Il tribunale di Oristano ha infatti dichiarato il fallimento della società Franco Locci srl di Macomer, storica azienda sarda nel commercio di auto nata nel 1927. L’istanza di fallimento è stata promossa da un ex dipendente e accolta dal giudice del tribunale di Oristano che ha anche stabilito, considerata la complessità della procedura, l’esame definitivo dello stato passivo della società il 3 dicembre 2012 con le assegnazioni ai creditori e a terzi che vantano diritti reali mobiliari o personali su cose in possesso della società dichiarata fallita. Dal mese di luglio 2010 gli ultimi 18 dipendenti dell’azienda del settore amministrativo e commerciale sono stati collocati in cassa integrazione prorogata al 31 dicembre di quest’anno.

La preoccupazione degli ormai ex dipendenti della Locci srl si è ora definitivamente trasformata in rassegnazione e lamentano stipendi arretrati, ferie non godute e tfr che però dovrebbe essere regolato dall’Inps. Dopo la cig , probabilmente, si passerà alla mobilità, anticamera del licenziamento. Si tratta dell’ennesimo colpo per l’economia locale che con il fallimento della storica azienda vede aumentare il numero dei disoccupati nel capoluogo del Marghine che devono ricorrere per il momento agli ammortizzatori sociali per sopravvivere. Anche il piano di riqualificazione industriale tentato dall’azienda due anni fa non è andato a buon fine nonostante l’intervento di un tributarista che in accordo con dipendenti, banche, Inps e Agenzia delle entrate aveva studiato un piano di rilancio che invece ha poi portato alla cassa integrazione dei dipendenti.

La Locci srl ha iniziato a scricchiolare nel marzo del 2002 quando vennero licenziati 7 dipendenti che dai 55 del 1985 sono arrivati a 27 mentre la revoca della concessione Iveco dei veicoli industriali risale al 2003 quando l’azienda ormai si era specializzata nella vendita di auto plurimarche. Franco Locci è stato uno dei pochi grandi imprenditori macomeresi a non aver spostato la propria attività nel periodo più caldo dei sequestri. La famiglia fu però segnata nell’estate del 1978 dal rapimento del figlio Luca che all’epoca aveva 7 anni. Il piccolo rimase in ostaggio dei sequestratori per tre mesi e mezzo. Nel 1989 il Sole 24 ore riportava la Franco Locci (allora spa) al primo posto nelle graduatorie provinciali con un fatturato annuo di 43 miliardi di lire seguita a distanza dall’azienda tessile macomerese della Tirsotex e per circa 20 anni è stata l’unica concessionaria Ferrari della Sardegna, tra le poche in Italia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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