La Nuova Sardegna

Nuoro

OTTANA

Comune in aiuto di chi ha bisogno

di Federico Sedda
Comune in aiuto di chi ha bisogno

Il bilancio rivisto per dare una mano ai cittadini in difficoltà

28 luglio 2012
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OTTANA. Un tempo era un elenco arido di cifre comprensibile solo agli addetti ai lavori. Oggi è lo specchio della sofferenze della comunità. E degli interventi per cercare in qualche modo di alleviarle. Così, leggendo dietro le cifre, è cambiato negli ultimi tempi il bilancio comunale. Almeno quello del comune di Ottana, dove trovano spazio soprattutto capitoli di spesa diretti a venire incontro alle esigenze dei cittadini meno abbienti e di chi cerca disperatamente un lavoro seppure a termine. «Il bilancio 2012 – dice l’assessore al Bilancio e alle politiche sociale, Roberto Del Rio – si colloca in un contesto di recessione che si avverte per la chiusura di numerose attività produttive dell’area industriale. Per questa ragione trovano iscrizione nel documento contabile poste per servizi essenziali alla persona, aggiuntive a quelle storiche, espressione, per loro stessa natura della sofferenza economica della popolazione. Sono cifre dettate dall’ineludibile diritto alla cittadinanza e dalla tutela dei diritti fondamentali della persona. In parole semplici, la programmazione dell’esercizio finanziario del 2012 è espressione della situazione di profonda incertezza economica che vive la gente». Così nelle pieghe finanziarie del bilancio del comune di Ottana, 2400 anime, trovano spazio capitoli «per accrescere il livello dei servizi in campo socio assistenziale a sostegno delle famiglie e delle persone in difficoltà; per perpetuare la sovvenzione della Regione per i canteri di forestazione e per incrementare le assunzioni nei cantieri comunali per la realizzazione di piccoli lavori di manutenzione dell’arredo urbano». Tutti interventi che nascono dalla crisi del sociale e dalla necessità di sostenere il reddito Altro capitolo significativo è quello per il lavoro: quasi 97 mila euro per attivare corsi di formazione professionale e incrementare l’autoimpiego. Un bilancio, insomma, quello del 2012, che serve soprattutto per gestire la povertà.

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