La Nuova Sardegna

SINISCOLA. Dopo il taglio di una delle due classi di prima media a Sa sedda, a Siniscola le contestazioni dei genitori non si placano. Gli studenti non sono ancora entrati a scuola in segno di protesta, e il fronte dei manifestanti si allarga. Anche le Elementari stanno scioperando, in segno di solidarietà ai compagni. Il dito è puntato contro il ministero. L’attivazione, per la prima volta, delle due classi di prima media a Sa sedda è stata infatti stabilita mesi fa.

«Abbiamo iscritto i nostri figli in piena libertà – spiegano i genitori – consapevoli della validità dell’offerta». Le iscrizioni online sono state regolarmente confermate, procedendo con tutti gli adempimenti logistici e amministrativi. Poi la beffa. Una sezione è stata soppressa pochi giorni prima del ritorno a scuola. Ventiquattro allievi sono rimasti a Siniscola e 16 trasferiti alla Caletta, unendosi ai residenti della frazione marina sino a formare una classe di 29 ragazzi, da sistemare in spazi inadeguati. «Finché non ci viene restituita la classe lo sciopero continua» assicurano i genitori, sostenuti dalla giunta e dal sindaco, che venerdì scorso ha illustrato la situazione anche al prefetto di Nuoro. Il consiglio di istituto ha espresso solidarietà alle famiglie. «È stato leso il diritto allo studio dei ragazzi – si legge nella nota –. Pensiamo che, purtroppo, solo con la fatica e l’impegno dei genitori e di tutta la popolazione si potrà ottenere qualcosa. La protesta in corso non ha valore solo per gli studenti attuali, ma anche per quelli che entreranno alle Medie nei prossimi anni». Martedì si terrà un nuovo corteo per le strade di Siniscola, confidando nella partecipazione di tutti.