La Nuova Sardegna

Nuoro

Assohotel: la burocrazia uccide i regolari

di Luciano Piras
Assohotel: la burocrazia uccide i regolari

Il presidente degli albergatori Confesercenti chiede l’intervento della Regione per combattere il fenomeno abusivismo

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NUORO. «Caro presidente Pigliaru, le nostre aziende stanno morendo, e se stanno morendo è anche a causa dell’eccessivo carico burocratico». E ancora: «Bisogna fare qualcosa, la burocrazia condanna i “regolari alla chiusura” e incentiva l’abusivismo turistico commerciale e quindi l’evasione totale, in barba a qualsiasi normativa fiscale, alle piombature dei registratori, alla tracciabilità, alla guardia di finanza, alla Tares eccetera, eccetera». Lo sfogo di Carlo Amaduzzi, presidente provinciale e regionale dell’Assohotel Confesercenti, è lungo una pagina formato A4. Scrittura fitta, 530 parole per raccontare il dramma degli albergatori regolari. Una lettera spedita al presidente della Regione Francesco Pigliaru per sollecitarlo a prendere di petto la situazione: «Sono passati oltre due mesi dalla sua elezione, e se tra i suoi progetti rientrano veramente le sospirate riforme, si affretti, le faccia al più presto!» è la supplica sottoscritta da Amaduzzi.

«Sburocratizzare e semplificare: è questo ciò che chiedono a gran voce gli imprenditori del turismo regolare, quelli con la partita Iva per intenderci, quelli che creano occupazione, pagano le tasse e non delocalizzano» spiega il numero uno di Assohotel. «Se questo si avverasse, caro presidente Pigliaru, gli imprenditori del nostro settore garantirebbero alla Sardegna un incremento di fatturato del 10% ogni anno». La realtà, tuttavia, è ben diversa. Una realtà che Carlo Amaduzzi conosce come le proprie tasche. Titolare dell’Hotel Domus de Janas Sul Mare, a Barisardo, racconta: «Noi avremmo bisogno ogni anno di fare dei continui rinnovamenti alle nostre strutture alberghiere per averle sempre al passo con i tempi, appetibili e innovative; ma tutto questo è impossibile, la macchina burocratica regionale tra concessioni, licenze e permessi sta distruggendo quanto resta del nostro tessuto produttivo compreso il turismo, naturalmente». Il rappresentante degli albergatori sardi aderenti alla Confesercenti sa bene «ovviamente che non tutto è imputabile alla macchina amministrativa regionale; credo, infatti, di poter affermare senza paura di essere smentito che quando si tratta di alimentare il carico burocratico noi italiani manifestiamo una particolare proficua predisposizione. Il risultato, comunque, caro presidente Pigliaru, è che io vecchio albergatore, invece di stare con i miei clienti, sono costretto a dedicare il 70% del mio tempo agli adempimenti vari, troppo spesso inutili e conseguentemente dannosi».

E subito, Amaduzzi, elenca una serie di casi concreti chiari ed emblematici. «A riguardo vorrei raccontare – dice – il sunto dell’ultimo corso di “Aggiornamento per il primo soccorso”: in otto ore di lezione mi sono sentito ripetere esclusivamente che non possiamo toccare un malcapitato in stato di difficoltà (che per esempio è scivolato per le scale), e che il nostro compito è esclusivamente quello di dire a gran voce “Nessuno lo tocchi e lei chiami il 118”: tutto questo perdendo otto ore… francamente mi sembrano cose da pazzi per un paese civile!». «Ne racconto un’altra – va avanti il presidente dell’Assohotel –: per i bandi della “lunga estate” una volta si inoltrava tutta la documentazione in formato “cartaceo”, ora invece con l’evoluzione del web e delle nuove tecnologie siamo stati costretti anche a usare una procedura “on line” e, badi, questo è esattamente un doppio lavoro in quanto i moduli sono differenti: non aggiungo commenti». Tempo sprecato, insomma, denaro perso. Quando, invece, è sul fronte dell’abusivismo che bisognerebbe concentrare le forze: «Non possiamo rassegnarci a considerare questo fenomeno come un qualcosa di inevitabile. Eppure ci vorrebbe tanto poco, basterebbe che i burocrati digitassero su Google “casa affitto Sardegna” e si troverebbero davanti il mondo del nero e dell’evasione».

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