La Nuova Sardegna

Nuoro

Tensioni, accuse e trappole tra ex amici

Aula piena. Massima attenzione. Ogni parola dei testimoni pesata, sezionata e valutata all’interno di chissà quali meccanismi che soltanto chi conosce la vita di un paese sconvolto, anzi trasformato,...

30 maggio 2014
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Aula piena. Massima attenzione. Ogni parola dei testimoni pesata, sezionata e valutata all’interno di chissà quali meccanismi che soltanto chi conosce la vita di un paese sconvolto, anzi trasformato, da una tragedia può intuire. Schieramenti ufficiali non ce ne sono, ma la disperata ricerca della verità sta frantumando amicizie consolidate e si porterà dietro veleni destinati ad ammorbare l’aria di Gavoi per chissà quanto tempo. Un processo carico di tensione, nel quale stanno venendo alla luce i lati peggiori di una comunità ferita e disorientata, che non è ancora riuscita a metabolizzare un dramma familiare, che ha però coinvolto quasi tutto il paese. Nel processo in Corte d’assise, l’assassinio di Dina Dore sta quasi diventando argomento di contorno, perché la scena se la stanno prendendo i testimoni con le loro dichiarazioni al vetriolo contro questo o quell’avversario, un tempo amico e ora chissà? Certi che le loro parole verranno amplificate e quindi trasformate in macigni che peseranno per sempre sulla vita di chi viene tirato nel fango durante l’udienza. Accuse e controaccuse rilanciate da un’udienza all’altra, facendo lo slalom tra le trappole. Incuranti dell’immenso dolore dei familiari di Dina Dore che vogliono solo una cosa: conoscere la verità. (pier luigi piredda)

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