La Nuova Sardegna

Nuoro

Nuoro, ergastolano in libera uscita come attore

di Luciano Piras
Nuoro, ergastolano in libera uscita come attore

Permesso speciale per Marcello Dell’Anna in scena al teatro Eliseo di via Roma con lo spettacolo “La fine all’alba”

13 giugno 2014
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. «È proprio quello che vorrei fare: raccontare bene la storia di ognuno di voi». Gli risponde Aniello: «E quanto pensi gliene fotte alla gente?». Il giornalista insiste: «Sbagliate a pensare questo. C’è un’attesa morbosa lì fuori. Ci sono almeno tre produzioni televisive che farebbero follie per dare un’intervista con voi in diretta. Se mi deste questa possibilità in dieci minuti torno qui con un cameraman. Ditemi soltanto con chi volete trattare. La televisione di Stato ha meno soldi, ma c’e chi vi farebbe proposte faraoniche». Lo spettacolo è andato avanti così, ieri sera al teatro Eliseo di via Roma, tra batti e ribatti, droga, soldi, pistole, urla, buio. È proprio dal buio della scena che è spuntato fuori un attore davvero speciale: Marcello Dell’Anna, ergastolano pugliese detenuto a Badu ’e Carros, per una sera nei panni di un giornalista.

Pochi minuti di gloria sul palco per una grande scommessa vinta da Nuoro. Caso unico. Un caso unico in Italia, destinato certamente a lasciare il segno. Marcello Dell’Anna, infatti, non è un detenuto “qualsiasi”: 46 anni, da 23 in carcere, è condannato all’ergastolo ostativo (per reati associativi) e dunque destinato a morire in galera. Fine pena mai, insomma. Un ex boss della Sacra corona unita, lo chiamano con fare sbrigativo. Ma boss forse non lo è mai stato. E la Sacra corona unita «non è per nulla sacra, non ha alcuna corona e non è per niente unita, quando mai?» commenta lui.

Il progetto. Pugliese di Nardò, sposato, padre di un venticinquenne, e dal 25 maggio 2012 dottore in Giurisprudenza, con il massimo dei voti, laurea conseguita all’università di Pisa quando era detenuto a Spoleto. Da luglio del 2013 è rinchiuso a Badu ’e Carros, il penitenziario della rinascita, della seconda occasione. Non soltanto perché proprio nella prigione barbaricina Dell’Anna ha avuto la possibilità di salire in cattedra grazie al progetto “Carcere: diritto penitenziario dentro e fuori” realizzato dalla Scuola forense di Nuoro in collaborazione con la direzione della Casa circondariale.

L’Europa. Ieri sera è andato molto oltre, il sistema penitenziario italiano ha dimostrato che l’Europa dei diritti civili non è poi così lontana. Benché condannato all’ergastolo ostativo, Marcello Dell’Anna ha avuto un permesso che mai avrebbe avuto se non ci fossero magistrati e istituzioni illuminate.

Così, ieri sera all’Eliseo, quel boss ragazzino che oggi non esiste più, è diventato uno dei protagonisti di “La fine all’alba”. Lo spettacolo che i detenuti di Roma Rebibbia hanno portato a Nuoro, tappa unica in Sardegna, con la Compagnia teatro stabile Assai.

«Un’esperienza incredibile, sia sotto il profilo umano che sotto il profilo professionale, a dimostrazione che anche le cose apparentemente impossibili possono diventare possibili» dice Monica Murru, avvocato dell’avvocato Dell’Anna, lei che è anche l’anima del progetto “Carcere: diritto penitenziario dentro e fuori”.

Tutto è possibile. «Il risultato straordinario raggiunto è il frutto di una sinergia di forze e di determinazione dove tutti hanno svolto al massimo il loro ruolo, senza risparmio e con costante passione, e per tutti intendo la Scuola forense di Nuoro diretta dall’avvocato Martino Salis, la direzione della Casa circondariale di Badu ’e Carros con la dottoressa Carla Ciavarella, l’area educativa, il corpo della polizia penitenziaria guidata dal comandante Alessandro Caria, la magistratura di sorveglianza con dottor Riccardo De Vito e la dottoressa Adriana Carta, il garante per i diritti dei detenuti Gianfranco Oppo che hanno lavorato unitamente alla sottoscritta ed al dottor Marcello Dell’Anna per vincere quella che è stata giustamente chiamata scommessa trattamentale».

L’impegno. «L’impegno profuso in questi mesi – chiude Monica Murru – si è concretizzato non solo nella realizzazione di una dispensa (redatta da me e Dell’Anna) che, corredata di un pratico formulario di diritto penitenziario (unico nel suo genere) raccoglie l’approfondimento degli atti del seminario tenutosi a febbraio e marzo nella Casa circondariale ma nell’opportunità di cambiamento offerta sia allo stesso Dell’Anna che alla Società tutta».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Calcio Serie A

Al Cagliari non basta un gran primo tempo: finisce 2-2 la sfida con la Juve

di Enrico Gaviano
Le nostre iniziative