La Nuova Sardegna

Nuoro

Fonni, scuola negata a un ragazzo autistico. Il sogno infranto di Francesco

di Stefania Vatieri
Franco e il figlio autistico Andrea, protagonisti del libro «Se ti abbraccio non aver paura»
Franco e il figlio autistico Andrea, protagonisti del libro «Se ti abbraccio non aver paura»

Appello al ministro dell'Istruzione dei genitori di un ventenne che fino all'anno scorso frequentava il liceo socio-pedagogico: «La sua più grande aspirazione: conseguire la maturità»

06 novembre 2015
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FONNI. Il liceo socio-pedagogico nega l’iscrizione a un ragazzo autistico. Per lui l’inizio dell’anno scolastico non c’è mai stato, e tra amarezze e sofferenze, Francesco, studente di 20 anni affetto da una forma di autismo con iperattività e disturbo dell’attenzione di media gravità, da settembre lotta insieme ai suoi genitori perché gli venga riconosciuto il diritto allo studio.

La sua storia è simile a quella di tanti altri giovani studenti diversamente abili, che ogni giorno cercano di ritagliarsi uno spazio nel mondo.

«Siamo i genitori di Francesco, un ragazzo diversamente abile, che fino all’anno scorso frequentava la quinta del liceo Socio-pedagogico del paese – scrivono il padre e la madre in una disperata lettera indirizzata al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini –. Lui, studente modello, ha sempre frequentato con gioia, serietà e grande impegno e senza mai perdere un giorno di scuola, a prova del suo grande amore per lo studio. Francesco, nonostante tutto, non ha mai ripetuto un anno scolastico, perché per lui una bocciatura è inaccettabile, divenendo così negli anni un modello per i suoi compagni normodotati – proseguono – Il suo più grande sogno è sempre stato quello di conseguire il diploma di maturità. Aspirazione infranta a pochi giorni dall’inizio della scuola, quando siamo stati convocati, per la prima volta, dal dirigente scolastico, che ci ha comunicato che non era stata accolta la richiesta di iscrizione, in quanto Francesco essendo nato il 17 ottobre 1995, ha assolto l’obbligo scolastico e formativo».

«Una doccia fredda. Ghiacciata. Infatti alla fine dell’anno, in sintonia con l’istituzione scolastica, e in considerazione dei notevoli progressi dal punto di vista didattico e linguistico, si è deciso di non farlo presentare all’esame di maturità. Decisione molto sofferta per lui, ma accettata perché certo di poter conseguire l’ambito traguardo nel successivo anno scolastico, e con una maggiore preparazione. Abbiamo pertanto provveduto alla sua regolare iscrizione – raccontano costernati i genitori di Francesco – . E allora ci chiediamo, perché un ragazzo normodotato ammesso all’esame di maturità, e che per vari motivi non si presenta allo stesso viene automaticamente respinto e può ripetere l’anno, anche più di una volta, e invece a un ragazzo disabile nella stessa situazione gli è negato l’accesso a scuola?

«Noi, come potrà immaginare, amiamo nostro figlio più di ogni cosa al mondo. Le sue fragilità, la sua impossibilità a difendersi e muoversi autonomamente per far valere un suo diritto e realizzare il suo sogno. Il meritato diploma».

«E invece ci troviamo a dover lottare contro un dirigente che secondo noi sta interpretando la norma in maniera molto personale e che ha sempre affrontato la questione in maniera distaccata senza mai volerci incontrare».

«Il nostro auspicio è che questa dolorosa vicenda, possa servire come monito, affinché altri ragazzi come Francesco possano frequentare la scuola senza trovare barriere non solo architettoniche ma anche legali o normative».

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