La denuncia dell’Apan: «Lollove è dimenticato»
NUORO. Sessantasette case, un panorama stupendo davanti, una campagna ricca tutta intorno, e nel corso degli anni, ormai tanti, un mucchio di promesse, progetti di recupero, proposte di finanziamento...
NUORO. Sessantasette case, un panorama stupendo davanti, una campagna ricca tutta intorno, e nel corso degli anni, ormai tanti, un mucchio di promesse, progetti di recupero, proposte di finanziamento legate al rilancio della zona cadute nel vuoto: il direttore dell’Apan Sardegna, l’associazione delle piccole e medie imprese dell’isola, Gianfranco Seddone, riassume così, la storia di Lollove. E in un documento, una sorta di appello agli amministratori cittadini, rilancia con forza la questione del recupero dell’unica frazione di Nuoro. Tra le tante domande che pone Seddone ce n’è una che gli sta particolarmente a cuore: «Che fine ha fatto il progetto di recupero di Lollove che nel 2006 era stato regolarmente approvato dal comune di Nuoro e dalla Regione Sardegna?». Si trattava di un progetto che risaliva al 2004, e Seddone ne ricorda tutte le tappe. «Nell’anno 2004 – spiega – il comune di Nuoro affidava a un professionista lo studio di un piano particolareggiato della frazione di Lollove. Lo scopo era quello di dare la possibilità ai proprietari degli immobili di recuperare le case per renderle servibili per uso non abitativo e per uso commerciale. Lo stesso piano ottiene l'approvazione del consiglio comunale con delibera numero 59 del 23 settembre 2004 e dalla Regione Sardegna con delibera numero 36/7 del 5 settembre 2006. L’approvazione del piano dava la possibilità ai proprietari di ripristinare i fatiscenti immobili e accedere ai finanziamenti regionali con contributi a fondo perduto previsti dalla legge regionale numero 29 per il recupero dei centri storici. Il comune per quel progetto affrontò una spesa di 25mila euro sicuro di veder nascere un centro storico non solo con il ripristino delle case, ma anche di tutti i servizi oltre ai ricettivi, utili questi per poter anche ospitare al meglio la frequenza dei turisti. Ma gli abitanti degli immobili non potevano ripristinare le case se non si dava inizio ai lavori di urbanizzazione del territorio, con la messa appunto di tutti i servizi». Dopo aver ricostruito i passaggi-chiave del progetto, Seddone lo dice, che quel percorso, purtroppo, è approdato in un nulla di fatto.
«È vero – spiega il direttore dell’Apan Sardegna – che la burocrazia è il mostro dei ritardi, ma questo progetto, regolarmente approvato dal comune di Nuoro e dalla Regione Sardegna sin dal 2006 che fine ha fatto? Sono stati chiesti eventuali finanziamenti per l’urbanizzazione di Lollove? Era un’occasione offerta agli abitanti di Lollove dopo secoli di abbandono e di totale buio storico. Con la messa in opera del progetto si può rivitalizzare il villaggio agro-pastorale e una volta realizzato il recupero del tessuto urbano, il tutto si può integrare nel sistema museale cittadino». (v.g.)