Nuovo parco giochi nella scuola materna di Sant’Onofrio
Un regalo della famiglia della maestra Cristina Schintu «Era il suo sogno realizzare uno spazio per i bambini»
NUORO. «La morte non è niente, sono solo scivolato nella porta accanto». Lo diceva lei, maestra Cristina Schintu che se n’è andata un anno fa, il giorno prima di Pasqua, per un male improvviso. Se l’è portata via in poco tempo, privando la famiglia, gli amici, i colleghi e soprattutto i suoi amati alunni, di una guida davvero speciale. Maestra Cristina amava la vita, il mare, i colori, i sorrisi e la gioia che i suoi “cuccioli” le davano. Ieri mattina, proprio nella sua scuola variopinta, la materna di sant'Onofrio, con una cerimonia intima e toccante, i familiari hanno realizzato un suo sogno: hanno donato un parco giochi che potesse racchiudere tutto ciò che adorava. Casette colorate, scivoli e altalene, una sabbiera dove far giocare liberamente i suoi bambini nelle ore di svago. Il tutto sotto lo sguardo amorevole e rassicurante che la ritrae in una targa ricordo che rimarrà lì per sempre. Un regalo graditissimo, soprattutto dai piccoli alunni, chiamati ad accettare il pesante distacco e il vuoto lasciato dalla loro maestra “volata troppo presto in cielo”. Ieri, con tanto orgoglio, le hanno dedicato due canzoni: le loro vocine sono giunte fin lassù ed è stato bello immaginarla sorridente e felice. «Gioca, ridi, pensami, prega per me. Fa che il mio nome sia sempre la parola familiare che è sempre stato. Pronuncialo senza sforzo». Ieri lo avrebbe potuto sussurrare all’orecchio di tutti i presenti, mentre con orgoglio godeva di quel grande momento. La ex preside Pietra Ruiu, per anni dirigente scolastica dell'istituto comprensivo n.1, ha voluto ricordarla rivolgendosi direttamente alla sua foto: «O Cri', sei stata una docente esemplare, una maestra che ha riempito la scuola di colori e gioia che esplodeva da ogni parte. Sei stata speciale per tanti motivi: rispettavi tutti, non cambiavi nulla degli altri, sapevi ascoltare, riflettere e aiutare le persone che ti stavano accanto. Non lasciavi nessuno da solo. Perchè sappiate – ha aggiunto rivolgendosi ai più piccoli – le persone speciali sono degli angeli che arrivano in punta di piedi ma quanto rumore nell'anima fanno quando se ne vanno. Cri’ – ha aggiunto la preside – con questa targa vogliamo ricordare il tuo spirito libero, l’aiuto e il coraggio trasmesso alle tue colleghe ogni giorno della tua scuola. Ti vogliamo ricordare come una persona lucida, appassionata del tuo lavoro. Grazie di essere stata in mezzo a noi, ci hai spronato, sostenuto e dato esempio con il tuo impegno. Come un angelo silenzioso ci hai insegnati a vivere nell'onestà e nella tolleranza; hai asciugato tante volte le lacrime degli alunni, dei docenti e dei genitori. C’eri sempre per tutti. Ora – ha concluso – speriamo di essere custodi dell’impegno e del lavoro che hai fatto per questa scuola. Sei stata una preziosa figlia, madre, collega e amica. Grazie». (k.s.)