San Teodoro, stagno inquinato vietata la raccolta di ostriche
Ordinanza del sindaco dopo la comunicazione dell'Asl. Nel mirino il depuratore messo a dura prova dall'aumento della popolazione
SAN TEODORO. La presenza di residui fecali nelle acque dello stagno di San Teodoro ha bloccato momentaneamente la commercializzazione delle prelibate ostriche che vengono allevate nella laguna. Il sindaco Domenico Mannironi, dopo aver ricevuto la comunicazione dal Dipartimento prevenzione dell'Asl 3, ha emesso un’ordinanza temporanea ed urgente per impedire la raccolta delle ostriche negli allevamenti dello stagno di San Teodoro.
[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:nuoro:cronaca:1.13883738:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.13883738:1653430846/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]
In particolare, il sindaco ordina alla “Compagnia ostricola mediterranea” di sospendere la raccolta e la commercializzazione delle ostriche fino a nuova comunicazione da parte del servizio veterinario della Asl. Solo ipotesi sulla presenza del batterio, ma sul banco degli imputati c’è il depuratore messo a dura prova dai reflui di circa 100mila persone. A pagare il conto più salato è l’azienda "Compagnia ostricola mediterranea" costretta a sospendere la raccolta e, di conseguenza, la vendita delle ostriche in un momento particolarmente favorevole e quindi il danno economico è davvero grave.