Traffico di stupefacenti lunedì gli interrogatori
Dal gip Paola Murru si presenteranno i presunti big dell’indagine dell’Arma Durante le perquisizioni sequestrati altra droga e falsi distintivi dei carabinieri
LANUSEI. Il gip del tribunale di Lanusei, Paola Murru, ha fissato per lunedì, gli interrogatori di garanzia per alcuni degli indagati dell’operazione anti-droga “Sard-lento” condotta dalla compagnia dei carabinieri di Lanusei. Tra due giorni, dunque, in tribunale a Lanusei, si presenteranno davanti al giudice i due presunti big dell’inchiesta: Marco Mura, difeso dall’avvocato Francesco Serrau, e Raffaele Congiu, difeso dall’avvocato Paolo Demuro. Sono entrambi in carcere.
Nella stessa mattina, è stato fissato l’interrogatorio di garanzia per Celine Mulas, l’unica donna del gruppo che è stato accusato di aver messo su un fiorente traffico di cocaina e marijuana tra la Sardegna e la penisola salentina. Anche Celine Mulas è difesa dall’avvocato Francesco Serrau. Il legale ha presentato una istanza di scarcerazione, visto che la sua assistita, per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari, è in avanzato stato di gravidanza. Sempre lunedì, poi, ci sarà l’interrogatorio di garanzia anche per Claudio Cocco, l’indagato di Villanova Strisaili difeso dall’avvocato Giorgio Murino.
E nel frattempo le indagini dei carabinieri guidati dal capitano Claudio Paparella continuano. Nell’inchiesta, infatti, ci sono altri 14 indagati. Nel corso delle perquisizioni fatte giovedì mattina, oltre a diverse dosi di droga e a soldi in contanti e bilancini di precisione, sono stati trovati anche alcuni distintivi contraffatti dei carabinieri. Nelle case di Marco Mura e della compagna Celine Mulas sono stati sequestrati, invece, due grammi di cocaina, un distintivo nero con placchetta raffigurante la fiamma dell’arma dei cc colore oro con la scritta “carabinieri”, diverso materiale utilizzato per confezionare le dosi di droga, una sostanza da taglio del tipo “caffeina” in polvere, e una una busta sottovuoto trasparente sigillata contenente banconote per un totale di quattromila euro che secondo i carabinieri presumibilmente proviene dall’attività di spaccio.
I reati che a vario titolo sono stati contestati al gruppo criminale sono: spaccio di sostanze stupefacenti, rapina aggravata, porto abusivo di armi, truffa, simulazione di reato. «Con questa attività d’indagine – ha spiegato il capitano Paparella – reputiamo di aver individuato un ben composto sodalizio criminale che trovava attestazione nel traffico di sostanze stupefacenti e che ha visto, tra i maggiori costituenti, affermati trafficanti di droga che rifornivano di stupefacente singoli spacciatori locali e che, al fine di continuare a procurarsi vantaggi, erano pronti a commettere ben più gravi delitti, per il raggiungimento dei loro illeciti obiettivi criminali». L’inchiesta, in ogni caso, va avanti perché restano in piedi altre indagini parallele legate al filone principale.
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