La Nuova Sardegna

Nuoro

Lula, i venti giorni della lunga festa di “Sas animas”

di Bernardo Asproni
Lula, i venti giorni della lunga festa di “Sas animas”

Un cerimoniale tra preghiere e lavoro fino al 9 novembre Le donne preparano maccarrone de errittu e cocconeddos

2 MINUTI DI LETTURA





LULA. La ricorrenza di “Sas Animas” è un appuntamento unico in Sardegna in ricordo dei defunti. In particolare a Lula, dove le donne rimangono impegnate per giorni ad organizzare il lungo cerimoniale, interrotto solo dalla recita della preghiera e del rosario. Sono 20 giorni intensi, iniziati il 21 ottobre e che si protrarranno sino al 9 novembre. Dal 21 fino alla fine del mese vengono impastati sei o sette quintali di farina per realizzare “sos maccarrones de errittu”, tipica specialità lulese (una sorta di bucatini realizzati a mano servendosi dei ferri da maglia), alla quale segue la distribuzione, dopo la cottura, a tutte le famiglie del paese.

Un lavoro che vede impegnate le donne per oltre 10 ore sotto l’egida del comitato dei priori composto dai rappresentanti di quattro famiglie, eredi di una tradizione che viene da lontano. Ed ecco Maria Ladu “de Valera”, che con i suoi 87 anni è la decana del gruppo e un punto di riferimento per tutte. Segue Tatana Porcu (delegata dall’anziana madre Raimonda Fois), quindi Lina Sanna (la più giovane dopo la scomparsa della madre Teresedda Loi), e l’unico maschio di “sa tripide a battoro pedatzos” (comitato) Matteo Albino Goddi, quest’anno primo priore (ha preso il posto della madre defunta Maddalena Marras). «Si lavora senza sosta. Ogni giorno vengono coinvolte 10, a volte 15 e 20 persone. Il paese collabora offrendo anche denaro, formaggio, carne e persino caffè e zucchero, utili per portare avanti questa sorta di missione» hanno tenuto a sottolineare Maria Ladu e Tatana Porcu. Il 28 chiude la fase “de sos maccorrenes de erritu” e si procede alla distribuzione in tutte le famiglie “de su coccone”, altra specialità lulese che viene fatto preparare dal fornaio. In questo caso sono circa 330 chili di farina da lavorare. Alla preparazione dei piatti tipici della tradizione seguirà la pulizia del cimitero in vista del 2 novembre. Una mole di lavoro intervallato dal novenario, giornate di preghiera e recita del rosario in suffragio di tutti i defunti. Si chiude il 9 novembre con l’offerta, nella sede sociale, del caffè e de su cocconeddu luv(g)ulesu. Sarà l’ultimo appuntamento di 20 lunghi giorni di intensa attività in suffragio dei defunti, presenti nella memoria e ricordati nella preghiera e nel lavoro.

Primo piano
Meteo

L’anticiclone non molla: quando il caldo allenterà la presa in Sardegna

Le nostre iniziative