Aritzo, dai frutti del bosco un futuro per l’economia
Le filiere del castagno, del nocciolo e delle erbe officinali al centro di un convegno A confronto università, scuola, antropologi, farmacisti e tecnici regionali
ARITZO. La filiera del castagno, del nocciolo e delle erbe officinali saranno argomento di un interessante convegno che si terrà ad Aritzo venerdì. Nella sala conferenze dell’istituto tecnico commerciale si confronteranno il mondo dell’università, della scuola, antropologi, farmacisti, con tecnici regionali e funzionari ministeriali. L’obiettivo quello di individuare nuove direttrici di sviluppo per il territorio, salvaguardando il patrimonio botanico esistente e utilizzandolo a fini economici, per salute e benessere. Il convegno nasce dalla passione di Maria Bonaria Selenu, farmacista del paese, specializzata in scienze e tecniche delle piante officinali, ha dedicato la vita alla ricerca sulle proprietà delle “erba magiche” dei boschi di Sardegna.
Il suo lavoro si è incrociato con le intenzioni dell'amministrazione comunale e l'aiuto della Proloco per proporre un incontro che ha lo scopo di supportare il sistema imprenditoriale locale attraverso la partecipazione diretta o il sostegno economico a progetti di sviluppo, privilegiando il “sistema filiera”. «L’incontro – spiega la dottoressa Selenu – è di fondamentale importanza non solo per Aritzo ma per tutta la Barbagia e per tutti gli operatori della Sardegna, impegnati nella sfida per lo sviluppo economico e la valorizzazione dei territori, della Sardegna. Basta pensare che nel territorio di Aritzo ci sono vallate popolate da castagneti noccioleti, erica, corbezzolo, ginepro e altro che ben si prestano ad uno sfruttamento futuro. Se pensiamo poi in ottica isolana, le specie officinali presenti in Sardegna sono tantissime e di queste circa 300 sono medicinali». Il bosco quindi come risorsa primaria con numerosi utilizzi pratici. Di particolare fascino sono le specie endemiche, alcune utilizzate nella medicina popolare, come emerso da studi scientifici di Etnofarmacobotanica, dove ad esempio è emerso un uso originale e nuovo rispetto alla botanica classica.
«In Sardegna – prosegue Maria Bonaria Selenu – vi sono importanti spazi per nuove produzioni sostenibili. Il MiPaaf ha istituito il tavolo di filiera delle Piante officinali per avviare un confronto tra le diverse istituzioni preposte alla valorizzazione di queste erbe». Il tentativo di filiera tra castagno, nocciolo ed erbe officinali passa quindi per un incontro tra istituzioni. Al convegno parteciperanno lo studioso Renzo Becuzzi, l’antropologo Armando Maxia, il professor Sandro Dettori dell’Università di Sassari, Benedetto Linaldeddu, sempre dell’ateneo turritano, Alberto Manzo, del ministero delle politiche agricole, Maria Grazia Scarpa, dell’università di sassari, il direttore di Argea Gianni Ibba, Bruno Satta e Tommaso Betza di Laore. Le conclusioni saranno affidata a Luigi Lotto, Antonio Solinas e all’assessore regionale all’agricoltura Elisabetta Falchi.