La Nuova Sardegna

SINISCOLA. La torre aragonese di Santa Lucia, che già da tempo da evidenti segni di logorìo, ha richiesto un nuovo intervento da parte della polizia municipale siniscolese che, constatato il distaccamento di alcuni mattoncini che disegnano l’arco di una finestrella, ne hanno delimitato l’area per garantire l’incolumità dei passanti. Per l’edificio risalente al XVII secolo si attende da anni un intervento di messa in sicurezza ed eventuale recupero, dopo diverse segnalazioni che hanno più volte messo in evidenza il suo deterioramento con distaccamento alla base delle pietre in scisto e di cedimenti della parte alta. Tanto che già nel 2013 l’allora sindaco Rocco Celentano emise l’ordinanza numero 50 che ne constatava, previa relazione degli uffici comunali preposti, l’elevata criticità dovuta alla situazione di degrado diffuso della torre costiera sita nella località di Santa Lucia. Il documento fu inoltrato, tra gli altri, al prefetto di Nuoro, al Demanio, alla Soprintendenza dei Beni Culturali e alla Conservatoria delle Coste della Sardegna. Dopo tre anni e mezzo da quel sollecito ad un intervento risolutore, nulla è cambiato. Anzi si dovrebbe pensare che, stando alla relazione di completamento dell'ordinanza 50, il tempo trascorso ne abbia solo aggravato la situazione. Il vice sindaco Marco Fadda si dice predisposto a trovare una soluzione in merito che dovrebbe però passare dalla messa a disposizione del bene da parte del Demanio. «La torre di Santa Lucia – dice Fadda – è di competenza demaniale e come amministrazione non possiamo attuare interventi diretti su di essa. Abbiamo comunque intenzione di incontrare gli uffici demaniali e comprendere se la torre può passare ad una gestione comunale. Vi è già un progetto approvato – conclude – che risale alla precedente amministrazione che potrebbe essere attuato». La stima dei costi del progetto è di 250mila euro. (h.f.)