La Nuova Sardegna

Nuoro

Investimenti e crescita «Servono infrastrutture»

di Francesco Pirisi
Investimenti e crescita «Servono infrastrutture»

Via al congresso territoriale della Cisl. Fele verso la riconferma a segretario «Basta con gli imprenditori venuti solo per i contributi. Ora facciamo da soli»

17 marzo 2017
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NUORO. Sofferenze e speranze. Ruota intorno a questi motivi il decimo congresso della Cisl territoriale, che si è aperto ieri pomeriggio all'ExMè, alla presenza del segretario nazionale Piero Ragazzini. Confronto imperniato sull’agenda del tavolo sindacale e politico e, insieme, passaggio elettivo per il rinnovo di consiglio generale e segreteria. Michele Fele, 61 anni, nella confederazione dal 1981, va verso il secondo mandato. La conferma questa sera, dopo la seconda giornata di lavori. Mentre la segreteria dovrebbe ripartire con la nomina di Marilena De Luca, sinora impegnata nella Fai-Cisl (la categoria dei lavoratori agricoli) e da Nino Manca, rappresentate dei vigili del fuoco. Il voto sarà quello degli 80 delegati in rappresentanza delle 18 categorie, che nelle settimane passate hanno tenuto le rispettive assemblee e rinnovato la dirigenza. La relazione di Fele è stata la parte più attesa della giornata inaugurale, aperta dal saluto del segretario regionale Ignazio Ganga, che presiede il congresso. Pagine zeppe di note e spunti per l’attualità e il futuro prossimo, in quelli che sono gli aspetti sociali ed economici, di cui la Cisl sente la responsabilità per essere il sindacato più rappresentativo, insieme alla Cgil, con i suoi 17mila e 200 iscritti. Vecchi soci e nuove leve, tra i quali anche una parte di quei 40mila disoccupati che sono un fardello pesante in un territorio (la provincia di Nuoro, senza l'Ogliastra) di poco più 150mila abitanti. Michele Fele inizia proprio da qui: «Sono troppi e non sono tutti, considerato che a vivere una sorte, per certi versi, non dissimile sono anche alcune migliaia di cassintegrati. Che dire? Si tratta della conseguenza delle vicende di una provincia dove nel giro di qualche lustro è venuta a mancare l'industria, si è ridotto il terziario, per via della chiusura di alcuni uffici, e sono entrati in crisi il commercio, l'artigianato, l'edilizia. Dove si andava a portare buone notizie, il sindacato ha dovuto presenziare a tanti insuccessi e serrate di attività produttive». All’origine vecchi mali e nuove contingenze negative, come la crisi mondiale, più forte nelle aree deboli. Letti con l’analisi del segretario cislino hanno un nome specifico: «Si sono fatti molti progetti, anche per rilanciare l'industria, ma sono rimasti al palo gli interventi per l’infrastrutturazione, sia viaria, sia telematica, e per l’energia. I trasporti: come si può pensare di rendere appetibile un’area industriale, come quella di Ottana, senza una ferrovia, che limiterebbe i costi aziendali? Problemi che hanno pesato anche per le altre aree produttive della provincia, insieme all’assenza di servizi come la banda larga». Il fardello, diviso tra sindacati, istituzioni e partiti, il cui peso non si alleggerisce col passare del tempo, è quello del contratto d'area, del 1998, fallito dopo uno stanziamento di 189 miliardi di vecchie lire: «Molti gli errori, di cui oggi il territorio paga le conseguenze, soprattutto in termini di occupazione. Ci si è fatti fregare da imprenditori venuti solo per per via dei contributi monetari. Anche per questo dico che l’incentivo non va bene ed è necessario creare le condizioni per rendere i siti appetibili». La soluzione immediata per il dirigente di Oliena è compresa nel piano di rilancio per il Nuorese, finanziato dalla Regione con 55 milioni di fondi comunitari, oltre a una trentina per progetti presentati in precedenza. Tra gli interventi la Cisl propone, insieme a Cgil e Uil, la ripresa del progetto per il parco del Gennargentu. Sui tavoli tematici poi una serie di manifestazioni d'interesse, che vanno dall'agroalimentare, a società di servizi, sino a interventi per valorizzare prodotti della pastorizia e del sottosuolo, a iniziare dal marmo di Orosei: «La Regione deve accelerare sui nostri progetti. Vedo che, ad esempio, per l'Ogliastra le pratiche sono già avanti e si conoscono anche i capitoli di bilancio per i finanziamenti. Non vorrei che a fare la differenza siano consiglieri regionali più o meno attenti, o presenti nei punti nevralgici dell'iter amministrativo». Un passaggio attento Fele lo dedica alla sanità, per salutare con soddisfazione la decisione della Regione di riattivare il turn-over: «Coprire i vuoti negli organici è il primo passo per restituire vigore al settore».

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