La Nuova Sardegna

Nuoro

Centro rimpatrii a Macomer: la minoranza in Comune preme per il referendum

Paolo Maurizio Spano
Centro rimpatrii a Macomer: la minoranza in Comune preme per il referendum

Contestazioni sulla scelta da parte delle forze politiche di opposizione che chiedono la consultazione popolare

22 ottobre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





MACOMER. Un comitato di cittadini sostenuto da forze politiche di destra e centrodestra e l'opposizione in consiglio comunale - esponenti di liste civiche con l'anima nel centrosinistra - uniti nel dire no al Cpr a Macomer. La polemica contro la decisione assunta dal sindaco Antonio Succu di concerto con la Regione e il ministero non si placa.

E mentre si fa strada la possibilità di un referendum consultivo sull'argomento, va avanti l'iter per la sistemazione dell'ex carcere di Bonu Trau, la struttura candidata a diventare Centro di permanenza e rimpatri per gli algerini che sbarcano nell'isola. Ieri mattina i funzionari della Questura di Nuoro hanno effettuato un sopralluogo nell'ex carcere. Nel frattempo il sindaco Succu ha convocato i capigruppo prima della riunione del Consiglio comunale richiesto con urgenza dalla minoranza per deliberare sull'indizione del referendum e dare così la possibilità ai cittadini di pronunciarsi in merito all'apertura del Cpr in città.

Verso il referendum. Il sindaco Succu ha deciso di chiedere al prefetto di Nuoro di esprimersi in merito all'ipotesi del referendum: il verdetto spetterà però al Ministero degli Interni. Sono stati i cinque consiglieri di opposizione, espressione di 3 liste civiche differenti ma tutte di centro sinistra, a chiedere la consultazione. Sotto accusa la scelta di Macomer come sede dell'unico Cpr regionale: «La città non risponde ai criteri del decreto Orlando-Minniti ed è evidente che si tratta di una soluzione di ripiego conseguente al rifiuto di altri Comuni di ospitare la struttura» . Giuseppe Ledda, Rita Atzori, Giuseppe Pirisi, Riccardo Uda e Federico Castori chiedono di deliberare quanto prima l'indizione del referendum anche se «temiamo purtroppo che così non sarà altrimenti il sindaco, nell'incontro di Cagliari, pur confermando il suo noto entusiasmo per il Cpr avrebbe dovuto far correttamente presente che la decisione ultima avrebbe tenuto conto della volontà popolare. Invece a quel tavolo sono state usate carte truccate facendo credere che già il Consiglio Comunale aveva deliberato favorevolmente sulla sua realizzazione».

I dubbi. La minoranza sostiene che la cosiddetta "Detenzione amministrativa" dei migranti nei Cpr sia solo un'invenzione giuridica «che non ha riscontro nella legislatura italiana che disciplina in modo qualsiasi limitazione della libertà personale. Siamo invece favorevoli all'accoglienza diffusa e sostenibile sulla quale il Consiglio comunale si è espresso in modo unanime con l'adesione alla rete Sprar».Succu difende la scelta. Il primo cittadino cerca di fugare dubbi e scacciare le paure: «Il Cpr è una struttura di detenzione in cui si arriva scortati, da cui non si può uscire se non per validi motivi sanitari e per il rimpatrio. E non si può sottacere la valenza strategica regionale della struttura. Aprirla - conclude Succu - significa avere senso delle istituzioni e agire per una Sardegna migliore anche nell'affrontare un fenomeno epocale come quello dei migranti».

In Primo Piano
Il dramma

Lei lo aveva denunciato per stalking, lui cerca di ucciderla travolgendola con l’auto: grave una donna a Carbonia

Le nostre iniziative