La Nuova Sardegna

Nuoro

Un passato ricco testimoniato dalle chiese

Un passato ricco testimoniato dalle chiese

Sono le chiese di Orani la testimonianza palpabile di un passato ricco, importante e centrale nelle dinamiche territoriali. A cominciare dal monumentale Campusantu vetzu, un sito la cui struttura...

17 novembre 2017
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Sono le chiese di Orani la testimonianza palpabile di un passato ricco, importante e centrale nelle dinamiche territoriali. A cominciare dal monumentale Campusantu vetzu, un sito la cui struttura principale è la chiesa, ex parrocchiale di Sant'Andrea, che prende il nome dal vecchio cimitero del paese. La chiesa di Nostra Signora d’Itria, il cui impianto originario dovrebbe risalire alla fine del Cinquecento, ed era anticamente dedicata a San Giuliano con la facciata impreziosita dal graffito di Costantino Nivola.

Lo studio sui cognomi ci dice che per questa struttura nel 1700 si trasferisce a Orani la famiglia Garibaldi, da Alghero per lavorare alla sua ristrutturazione. La chiesa San Giovanni Battista, edificata in sostituzione di un’altra più antica annessa al convento dei Frati Francescani Minori, giunti nel paese nel 1610, che ospita al suo interno un organo e un coro ligneo del XVIII secolo. Poi la Chiesa Santa Croce le cui prime notizie risalgono al 1388, quando nel sagrato dell’edificio, si svolse un’assemblea dei rappresentanti della curatoria di Dore, chiamati a ratificare il trattato di pace tra Eleonora d’Arborea e gli Aragonesi. La parrocchia di Sant’Andrea Apostolo che custodisce importanti opere d’arte tra cui la pala d’altare raffigurante La Gloria di Sant'Andrea, realizzata da Mario Delitala. Quella del Rosario risalente al 1600. E infine quelle campestri di Nostra Signora di Gonare sulla cima del monte omonimo che si eleva per 1100 metri circa, tra Orani e Sarule; San Paolo, dello Spirito Santo, di Sant'elia e San Giorgio. (m.c.)

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