Gli scatti di un fotografo sassarese per il calendario ufficiale dei Mamuthones
Le straordinarie immagini realizzate da Tore Serra per l'associazione “Atzeni e Beccoi”
SASSARI. Incantato dai paesaggi e dai colori di Mamoiada, innamorato della sua gente e della calorosa accoglienza che solo da quelle parti sanno riservare all’ospite, stregato dalla storia e dalle suggestive tradizioni. Fino a due anni fa Tore Serra, fotografo professionista di Sassari, in quel paese della Barbagia era uno “straniero” che si guardava intorno. Oggi, invece, a Mamoiada è di casa. A tal punto che il presidente dell’associazione di mamuthones e issohadores “Atzeni e Beccoi” ha chiesto che fosse lui il fotografo ufficiale per il calendario 2018.
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“Tutto è nato _ racconta Tore _ quando due anni fa due bravissimi musicisti di Porto Torres, i B-Brothers, mi hanno incaricato di curare le riprese e la fotografia di un loro videoclip, e anche le foto del loro album. Il paese scelto era proprio Mamoiada. Ci sono quindi andato una prima volta per selezionare la location e in seguito per fare dei sopralluoghi. Sono rimasto incantato dal posto, dalla gente, dall’accoglienza”. Durante quelle trasferte Tore Serra scattava di tutto e ovunque con la sua “compattina” da reportage. “Il giorno delle riprese finali del videoclip ho portato con me alcune stampe e gliele ho donate come segno di gratitudine”.
Oramai il legame era solido e l’associazione Atzeni-Beccoi ha lanciato la sua proposta: “Vuoi fare le foto del nostro calendario?”. La risposta è stata ovviamente: “sì”. E’ partito uno studio scrupoloso, Tore Serra voleva realizzare qualcosa di diverso, non i soliti primi piani delle maschere, non i soliti sfondi e le tradizionali scenografie. “Volevo un'idea nuova, che potesse valorizzare anche il territorio. E siccome le mie "specialità" sono la foto paesaggistica e il notturno, vista anche la bellezza di quelle location ho cercato i luoghi adatti. Ho pensato subito, come idea di base, a luna e stelle, anche per condire il lavoro con un’aurea di mistero, legato all’incertezza del tempo che caratterizza queste misteriose maschere. Per quanto riguarda le stelle è stato abbastanza facile: per la location ho optato per la "Tomba Nuragica" Madau a più di mille metri di altitudine, il che mi garantiva un cielo buio e nitido per la visione perfetta della via lattea”.
Mentre per la luna è stato tutto molto più complicato. “Volevo un nuraghe che avesse l’orizzonte libero a est, ho dovuto fare molti sopralluoghi e molte prove prima di scegliere quello giusto e alla fine l’ho trovato: il nuraghe Ruju di Macomer. In più, mentre per la Via lattea avevo tutta la notte disponibile, e più notti consecutive, per la luna no, considerato che è piena solo un giorno al mese e avevo solo pochi minuti per scattare le foto. Anche se non sembra sorge molto velocemente e rischiavo di perderla all’interno dell’inquadratura. Lavoravo con focali lunghissime, dai 400 ai 600 mm, e non potevo sbagliare. Dovevo fare la foto necessariamente in quel giorno e a quell’ora. Mi è andata bene perché il meteo mi ha aiutato”.
Ma il vero colpo di fortuna è stato uno stormo di uccelli che è passato dentro l'inquadratura proprio nel momento dello scatto “e solo in uno scatto” puntualizza con il consueto entusiasmo Tore. E le sue bellissime immagini ora fanno da cornice al calendario 2018 degli straordinari gruppi di mamuthones e issohadores della Atzeni-Beccoi. Ed è sassarese anche la donna che ha curato la grafica del calendario: si tratta di Marianna Maniga, titolare dell'impresa "Made with care" che ha sede a Sassari e che si occupa di graphic design e organizzazione eventi.