La Nuova Sardegna

Nuoro

Peste suina, abbattuti 139 maiali nel Nuorese

Maiali al pascolo brado
Maiali al pascolo brado

Interventi su animali allo stato brado o senza registrazione a Lollove e in località Nurvoli

23 febbraio 2018
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NUORO. Centotrentanove maiali allo stato brado illegale, di ignota proprietà o detenuti senza registrazione all'anagrafe animale e senza i dovuti controlli sanitari, sono stati abbattuti nelle campagne di Nuoro. Lo comunica l'Unità di Progetto per l'eradicazione della Peste suina africana in Sardegna. I depopolamenti sono stati effettuati a seguito dei controlli promossi sul territorio da parte dell'UdP in collaborazione con la Prefettura e la Questura di Nuoro.

Il primo intervento si è tenuto nelle campagne in prossimità della frazione nuorese di Lollove dove sono stati abbattuti 50 suini non registrati e al pascolo brado illegale, individuati all'interno di una proprietà privata.

Il secondo depopolamento, conclusosi ieri sera, 22 febbraio,  in località Nurvoli, ai confini fra l'agro di Nuoro e quelli di Orgosolo e Oliena, ha portato al sequestro e poi all'abbattimento di 89 maiali. All'interno di un'azienda zootecnica è stato individuato il branco che è risultato non registrato e quindi non sottoposto ai dovuti controlli sanitari. Si è quindi proceduto al sequestro cautelativo degli animali, al censimento, all'identificazione provvisoria e al prelievo ematico.

I campioni di sangue sono stati quindi inviati ai laboratori dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Sassari. Poche ore dopo i risultati sulla PSA: positività sierologica di 10 campioni su 30. A tal punto, così come previsto dalla norma, il personale dell'UdP ha effettuato l'abbattimento di tutti i capi. Effettuati gli ultimi campionamenti per i controlli sulla presenza della Trichinella gli animali sono stati smaltiti secondo le direttive igienico sanitarie. L'abbattimento è stato eseguito dopo l'ordinanza, prontamente e responsabilmente, firmata dal sindaco di Nuoro, Andrea Soddu.

Al detentore dei suini verrà contestato l'illecito amministrativo, con una sanzione da 10mila euro, per violazione del decreto legislativo 200/2010 sulla mancata registrazione all'anagrafe zootecnica nazionale e all'identificazione degli animali. L'Unità di Progetto sottolinea, ancora una volta, «che registrare i propri animali garantisce da un lato un percorso di legalità all'attività dell'allevatore e dall'altro di sicurezza delle carni per i consumatori. Operare quindi fuori dalle regole non premia e danneggia chi invece ogni giorno, anche sostenendo spese, rispetta le norme e alleva animali sani».

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