La Nuova Sardegna

Nuoro

Sardegna e Giappone, isole gemelle

Sardegna e Giappone, isole gemelle

Al Festival dell’Oriente l’associazione Mammai insieme con i delegati nipponici

04 ottobre 2019
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NUORO. Mammai Sardinia sbanca anche al Festival dell’Oriente. Dopo il successo nel debutto nuorese dell’associazione che ha come scopo associativo di promuovere lo scambio culturale tra la Sardegna e il Giappone, il contagioso entusiasmo si è ripresentato nei giorni scorsi a Cagliari che ha ospitato il festival dell’Oriente. Un evento itinerante che contribuisce a far scoprire l’Oriente con cerimonie tradizionali, spettacoli folkloristici, medicine naturali, concerti, danze, arti marziali, incontri, seminari, esibizioni e gastronomia. Al Festival la rappresentanza delle nazioni non era per niente sparuta: India, Cina, Thailandia, Corea del Sud, Indonesia, Malesia, Vietnam, Bangladesh, Mongolia, Nepal, Rajasthan, Sri Lanka, Birmania, Tibet e naturalmente il Giappone. L’associazione culturale Mammai Sardinia per tre giorni, gomito a gomito, ha condiviso il padiglione del Giappone con i suonatori di Taiko ( celebri tamburi giapponesi da guerra), cuochi, artisti, pittori, maestri della cerimonia del tè, studenti e tantissimi visitatori. Mammai ha contribuito a dare la possibilità ai presenti, giapponesi compresi, di scoprire grazie anche alla collaborazione del professor Silvio Calzolari, famoso Orientalista e storico delle Religioni, le similitudini che accomunano le due etnie sardo-nipponica. E’ stata esposta una gigantografia di una parte dello studio “Questioni di isole …Sardegna e Giappone”, elaborato dal docente fiorentino, che per l’occasione è stato tradotto dagli amici di mammai Sardinia, anche in giapponese. In tanti al Festival dell’Oriente, inoltre, grazie alle attività presentate dall’associazione Mammai Sardinia, hanno potuto gratuitamente seguire lezioni di giapponese con i Sensei madrelingua Keito San e Joey San e di Tiziana; laboratori di origami per imparare a costruire con la carta la Tsuru, tipica gru giapponese. «Abbiamo scelto di insegnare a costruire ai presenti questa figura, estremamente importante nella cultura nipponica, in quanto da secoli è considerata dai giapponesi, simbolo di longevità e di buon augurio, proprio come la nostra “gallinella sarda” che rappresenta nella vita agro-pastorale buon auspicio di fertilità, di piogge abbondanti per i raccolti e di salute per le greggi», ha detto la presidente di Mammai Stefania Cambone, che ha aggiunto: «Le Tsuru realizzate durante il Festival d’Oriente, insieme a tutte le altre che verranno raccolte nei prossimi mesi, serviranno per il progetto “Le 1000 Tsuru di Mammai Sardinia per Hiroshima”». L' associazione, infatti, contribuirà a seguire l’antica tradizione giapponese: costruire 1000 gru per veder realizzato un importante desiderio. «Provvederemo a raccogliere in tutta la Sardegna 1000 Tsuru di origami che verranno poi donate al Genbaku no ko no z». (l.u.)

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