La Nuova Sardegna

Nuoro

MACOMER 

Zone interne, incontro all’associazione Nino Carrus

di Sandro Biccai

MACOMER. Si parlerà di proposte politiche per le zone interne nella tavola rotonda in programma a Macomer lunedì 4 novembre, organizzata dall'associazione Nino Carrus in collaborazione con il Centro...

26 ottobre 2019
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MACOMER. Si parlerà di proposte politiche per le zone interne nella tavola rotonda in programma a Macomer lunedì 4 novembre, organizzata dall'associazione Nino Carrus in collaborazione con il Centro servizi culturali, la neocostituita Rete associazioni comunità per lo sviluppo ed il patrocinio della Fondazione di Sardegna. Nel corso della tavola rotonda, moderata dal giornalista Giacomo Serreli, si confronteranno sei consiglieri regionali espressione di altrettanti gruppi consiliari ed altrettante zone dell'isola. Si tratta di Roberto Deriu, del Partito democratico; Elena Fancello del Movimento Cinque Stelle; Diego Loi dei Progressisti; Francesco Mura dei Fratelli d'Italia; Giovanni Satta del Partito Sardo d'azione; Aldo Salaris dei Riformatori. All'incontro di Macomer, che si terrà alle 17 nel Centro servizi culturali di viale Gramsci, prenderà parte anche Alessandra Zedda, esponente di Forza Italia, assessore regionale al Lavoro e vice presidente della giunta presieduta da Christian Solinas. «Il nostro obiettivo – dice Fausto Mura, presidente dell'Associazione Carrus – è stimolare la politica regionale ad affrontare seriamente quella che da tempo riteniamo la vera questione sarda: i piccoli paesi, le zone interne, lo spopolamento. La nostra isola è come un cratere, colmo ai lati, vuoto al centro. Per cercare di invertire la rotta occorrono proposte serie ed una nuova strategia di sviluppo». Il direttivo dell'Associazione organizzerà un altro incontro al quale parteciperanno altri consiglieri regionali appartenenti a gruppi non presenti nell'incontro del 4 novembre: «Intendiamo coinvolgere i rappresentanti di tutto il consiglio regionale – osserva – . Siamo più che mai convinti della necessità di dover serrare le fila per lavorare tutti nella stessa direzione ed avere la capacità di cooperare attorno ad un progetto partecipato e condiviso dalle comunità dei paesi».

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