La Nuova Sardegna

Nuoro

Pluriclasse e nuovi tagli la rivolta delle mamme

di Sergio Secci
Pluriclasse e nuovi tagli la rivolta delle mamme

Lodè, elementari e medie con pochi iscritti: la scuola continua a perdere pezzi Le famiglie: «Lo Stato deve garantire il diritto allo studio ai nostri bambini» 

27 ottobre 2019
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LODÈ. Oltre alla mancanza di un medico di base, che costringe circa trecento persone a spostarsi a Siniscola per ogni esigenza di salute, lo spopolamento del paese e il calo demografico, stanno creando problemi anche a livello scolastico. A causa della diminuzione delle iscrizioni, nelle scuole elementari e medie, da qualche anno, non è più possibile formare le classi con alunni della stessa età e la direzione scolastica, (che fa capo anche agli istituti di Torpè e Posada) ha dovuto istituire le pluriclassi. Gli scolari della prima elementare sono costretti a convivere con gli alunni di quinta. Accorpate anche la seconda e la terza, mentre grazie ai dodici bambini che frequentano, si è salvata la quarta. Stessa situazione alle medie o scuola secondaria di primo grado: qui in un aula fanno lezione congiunta sei studenti di prima e nove di seconda mentre per quest’anno si è salvata la terza che ha 14 iscritti.

Una situazione quella delle pluriclassi che le famiglie hanno dovuto accettare seppure a malincuore, visto che è impossibile pensare di poter far viaggiare i bambini verso un altro istituto: Torpè che è il centro più vicino dista una ventina di chilometri. Quello che le mamme chiedono però e che il capo d’istituto, si attivi per far arrivare a Lodè altri insegnanti in maniera tale che il conto delle ore settimanali arrivi a trenta e, non invece come succede ora, in qualche caso a 27. «All’atto dell’iscrizione ci erano state garantite trenta ore settimanali per classe – dice la mamma di una bambina, – c’era quindi la possibilità che almeno per le materie in cui si richiede più attenzione, la pluriclasse fosse sdoppiata e gli alunni fossero seguiti meglio».

La situazione è particolarmente sentita alle medie dove secondo qualche genitore, gli studenti di seconda non riuscirebbero a svolgere il programma per la mancanza della possibilità di fare lezioni frontali come invece si riesce a fare alle elementari con il potenziamento. Un problema che se non sarà adeguatamente affrontato rischia di ripercuotersi per tutto l’anno facendo arrivare i ragazzi impreparati alla terza.

Qualche miglioramento fanno sapere dalla scuola, si potrebbe avere con il progetto Iscola che permetterà di svolgere qualche ora in più di lezione e superare in questa maniera lo scoglio legato alle 27 ore del piano formativo. «Lo Stato e la Regione devono garantire il diritto allo studio dei nostri bambini – concludono i genitori –. I tagli della scuola non devono penalizzare chi vive nei piccoli paesi, anche i nostri figli hanno diritto ad un percorso formativo uguale a quello dei coetanei che vivono in grossi centri, sappiamo che non si può prescindere dalle pluriclassi ma chiediamo la presenza di più insegnati che garantiscano le ore di lezione spettanti».

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