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Nuoro, cresce la protesta dei trapiantati: tutti in ospedale venerdì

Nuoro, cresce la protesta dei trapiantati: tutti in ospedale venerdì

I pazienti operati al fegato manifesteranno con i nefropatici «Vogliamo il diritto di fare analisi e controlli al S. Francesco»

20 novembre 2019
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NUORO. «Ci saremo anche noi trapiantati di fegato venerdì a manifestare davanti all’ospedale San Francesco. Lo faremo per solidarietà verso i trapiantati di rene ma anche per portare avanti la nostra vertenza che è la stessa. E perché non esistono trapiantati dell’uno o dell’altro organo, ma semplicemente persone che hanno subìto un trapianto». Parole di Luigi Bellu, responsabile provinciale dell’Aitf, associazione nazionale dei trapiantati di fegato. Ieri intanto dal direttore dell’Assl Nuoro, Grazia Cattina, sono arrivate rassicurazioni sulla riapertura dell’ambulatorio di nefrologia, al quale fanno riferimento per periodici controlli e analisi i pazienti della provincia di Nuoro (circa una settantina) che hanno subìto un trapianto di rene. Nei giorni scorsi Gianfranco Mesina, rappresentante dell’Aned (associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto), aveva denunciato la chiusura dell’ambulatorio di nefrologia per carenza di medici; chiusura che avrebbe comportato per i pazienti il disagio di doversi recare, appunto per analisi e controlli da svolgere periodicamente, alle strutture in cui avevano subìto il trapianto (Cagliari o Sassari, o nella penisola in alcuni casi, qual è appunto quello dello stesso Mesina, operato a Verona).

Interpellata dalla Nuova, ieri Cattina ha detto che la criticità che stava portando alla chiusura dell’ambulatorio è stata risolta, almeno temporaneamente, grazie alla collaborazione di altre Assl e alla disponibilità di alcuni specialisti che evidentemente andranno a coprire il servizio. Tutto ciò in attesa, prosegue il direttore dell’Assl Nuoro, che a dicembre i tre specializzandi sardi in nefrologia concludano il loro percorso formativo e operino a pieno titolo (ovviamente se dovessero scegliere Nuoro come sede lavorativa, ma potrebbero optare per altre Assl). Tutto a posto, dunque? Mesina e i trapiantati prendono atto dell’impegno ma vogliono verificare di persona se a esso seguiranno fatti concreti (ieri l’ambulatorio è stato riaperto, ma i controlli per i trapiantati si svolgono generalmente al venerdì). E confermano dunque la loro decisione di manifestare il 22 davanti all’ospedale e di avere un incontro chiarificatore con i vertici dell’Assl.

Come si diceva venerdì al San Francesco ci sarà anche una delegazione dei circa 120 trapiantati di fegato della provincia, guidati dal loro rappresentante Luigi Bellu. Si tratta di pazienti che sono stati operati all’ospedale Brotzu di Cagliari e che periodicamente vi si devono recare per analisi e controlli. Da mesi chiedono di poterlo fare a Nuoro, ma nonostante le rassicurazioni da parte dell’Assl il servizio ancora non è cominciato. Il motivo, dice Grazia Cattina, è che l’organico di medicina è ormai talmente ridotto da poter garantire a stento l’attività del reparto. «Servono risorse aggiuntive che non ci sono – ammette il direttore dell’Assl – ma l’impegno preso nei confronti dei trapiantati di fegato resta».

Parole che evidentemente non convincono i pazienti, che già nei mesi scorsi avevano minacciato lo sciopero dei farmaci salvavita. Ancora Bellu: «In questa battaglia di rivendicazione dei nostri diritti dobbiamo essere tutti uniti, trapiantati di rene, di fegato, di cuore, di midollo osseo, tutti assieme, perché i diritti sono gli stessi, le rivendicazioni anche, le proteste sono comuni, i disagi affliggono tutti noi trapiantati. Il nostro grido, forte, deve essere uno solo: perché ci avete trapiantato se poi non siete in grado di occuparvi di noi?». L’appuntamento per la protesta è alle 8:30 di venerdì 22 di fronte al reparto di nefrologia. (p.me.)

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