La Nuova Sardegna

Nuoro

Flavio Careddu di Posada: un po’ dello “Zecchino d’oro” è suo

Sergio Secci
Flavio Careddu di Posada: un po’ dello “Zecchino d’oro” è suo

L’autore della canzone che ha vinto la nota competizione canora riservata ai bambini

12 dicembre 2019
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POSADA. Una serata magica e indimenticabile per Flavio Careddu, autore della canzone che sabato si è aggiudicata lo Zecchino D’oro, con tutta Posada, a fare il tifo davanti alla tv, per Flavio presente alla serata finale con la sorella Evelina e l’amico Enzo.

Oltre ad “Acca” cantata dalla bravissima Rita Longordo originaria di Sanremo (chissà che non sia d’auspicio per una prossima partecipazione al festival dei grandi) Flavio era anche coautore di “Non capisci un tubo” giunta terza e dell'altra finalista "Il principe blu".

«Allora, la canzone Acca, che ha vinto la sento molto mia – spiega Flavio –. La prima bozza di testo risaliva a dieci anni fa. L'anno scorso ho inviato la bozza ad Alessandro Visintainer e lui, a poche settimane dalla scadenza del bando per l'invio delle canzoni mi ha inviato la versione musicata e cantata da lui, ma c'erano parti da sistemare, come spesso accade quando un testo viene messo in musica. Mi ha chiesto di coinvolgere Irene Menna, una ex corista del piccolo coro dell'Antoniano molto talentuosa nella scrittura ed ho accettato volentieri. Ci ha risolto un empasse nel testo, con pennellate importanti. Così, in fretta e furia, Alessandro ha fatto la registrazione è l'abbiamo inviata».

Inevitabile chiedergli se, in fondo, si aspettasse la vittoria. «Ci eravamo accorti che la canzone piaceva ai bambini, avevamo ricevuto tutti e tre messaggi di appezzamento continui e prima della trasmissione siamo stati avvisati di arrivare in fretta, perché avevamo vinto con “Acca” il premio della Galassia dello Zecchino, cioè dei bambini dei cori di tutta Italia che hanno votato la loro preferita. Siamo stati infatti premiati sul palco, una grande soddisfazione già quella».

Flavio Careddu aveva ben tre canzoni in gara. «Le considero tutte molto belle: “Non capisci un tubo” ha una sua ironica e infantile bellezza, mentre “Il principe blu” ha un grande messaggio, nascosto nel testo leggero, è un brano a favore delle donne, della loro autodeterminazione e del rispetto. E di questi tempi, con le notizie di cronaca, i femminicidi il suo messaggio è imposto. Ovviamente, il tutto va misurato e adattato alla leggerezza che impongono i testi per l'infanzia. Ma tengo molto anche a “Un principe blu”, il cui testo è in gran parte del grande Carmine Spera, autore anche della musica. Poi, come si è visto, la finale di quest'anno era un po' “speciale”, non si è svolta all'Antoniano, come al solito, ma in una cornice straordinaria come quella della Unipol Arena con migliaia di persone e un tifo da stadio! È stato davvero molto emozionante». E da Posada, tutti tifavano per lui.

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