La Nuova Sardegna

Nuoro

Operai da sette mesi senza paga

di Kety Sanna

Le aziende in subappalto sul piede di guerra: «Così siamo state costrette a lasciare il cantiere»

16 dicembre 2019
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NUORO. Centro intermodale: la storia infinita. Il secondo lotto dei lavori che la Teicom Srl di Assemini avrebbe dovuto consegnare alla città esattamente un anno fa (nel gennaio 2019 ndr), poi slittato a giugno e infine a ottobre, sarebbe in dirittura d’arrivo. In questa vicenda, però, il condizionale è più che mai d’obbligo, visto che il cronoprogramma del progetto cambia di mese in mese. Nell’ultimo periodo, infatti, i lavori sembrano aver avuto un’ulteriore frenata a causa della protesta di alcune imprese, da sette mesi senza paga, che alla fine hanno dovuto abbandonare il cantiere. Così, agli imprevisti burocratici dovuti prima, a richieste di varianti, poi al blocco dell’attività da parte della stessa Teicom, per il mancato pagamento delle fatture che il Comune avrebbe dovuto emettere entro sessanta giorni, ora si aggiunge la reazione delle società in subappalto, entrate a vario titolo nel cantiere per l’esecuzione di parte delle prestazioni previste dal contratto, e non ancora del tutto retribuite.

«La ditta di Assemini già prima dell’estate ha smesso di pagarci, perciò siamo stati costretti ad abbandonare i lavori. Non potevamo più anticipare di tasca – dicono in coro i rappresentanti dell’indotto costituito da aziende di movimento terra, impiantistica e autotrasportatori – anche perché abbiamo operai che di attendere oltre, non avevano alcuna intenzione. La nostra prestazione era quasi conclusa, ma non escludiamo che adesso siano altri, in modo sleale, a completare ciò che avevamo iniziato».

La situazione pare, infatti, non abbia bloccato del tutto l’attività che, seppur a rilento, è continuata ad andare avanti. E se da una parte il sindaco Andrea Soddu dichiara che «il Comune ha rispettato i tempi e pagato quanto dovuto all’impresa, che sembra si trovi in un momento di difficoltà», dall’altra, l’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Dettori, annuncia con certezza che «le opere sono quasi terminate e verranno consegnate a gennaio. Ovviamente dopo il collaudo». Un mese, dunque, e la città dovrebbe assistere al tanto atteso taglio del nastro di questa struttura, destinata a diventare uno snodo dei trasporti pubblici, gestiti dall’Arst su rotaia e su gomme. Nel frattempo, però, le aziende che hanno contribuito in subappalto alla sua realizzazione, e non ancora completamente pagate dalla committente, che si era aggiudicata la gara con un ribasso d’asta del 24% sull’importo dei lavori, annunciano nuove forme di protesta.

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