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Nuoro, «Circondati dall’amianto ma nessuno interviene»

Stefania Vatieri
Nuoro, «Circondati dall’amianto ma nessuno interviene»

La signora Angela Tolu lancia l’allarme dagli alloggi popolari di via Garcia Lorca: «Siamo sull’orlo della disperazione, questa casa ci sta togliendo la salute» 

06 febbraio 2020
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NUORO. Amianto, infiltrazioni, muffa ed esalazioni di gasolio: «Così si muore nelle case popolari di via Garcia Lorca». All’X1, questa la sigla che identifica uno degli edifici popolari costruiti dall’attuale Area, alla fine degli anni ‘60 tra viale Repubblica e viale Costituzione, è il degrado a farla da padrone. La bella facciata, restaurata di recente, nasconde l’inferno che da oltre vent’anni sta logorando la vita di una delle residenti storiche della palazzina al civico 1. «Qui, si muore come mosche – esordisce Angela Tolu, residente da vent’anni nell’immobile alla periferia della città –. Siamo circondati dall’amianto e nessuno fa niente: sono l’unica che si sta ribellando a questo sterminio autorizzato – prosegue l’anziana signora –. Non conosco la situazione degli altri appartamenti ma non credo che solo il mio sia in queste critiche condizioni igienico sanitarie, che giorno dopo giorno mi stanno togliendo la salute».

Tra le mani stringe centinaia di certificati medici rilasciati dall’Assl e che attestano le critiche condizioni igieniche dell’immobile, tante anche le diffide e le denunce accumulate in questi anni di silente protesta. Ma ora, dopo l’ennesimo problema di salute («patologie che possono essere messe in relazione con la presenza di amianto e muffe presenti nell’appartamento» come si legge nel certificato medico), che ha colpito questa volta la giovane figlia, Angela Tolu dice basta.

«Voglio che tutti sappiano in quali condizioni da anni siamo costrette a vivere io, mia figlia e mia nipote, intrappolate in questa casa che vent’anni fa doveva essere solo una sistemazione provvisoria, come ci avevano detto da Area». Infiltrazioni, muffa ed esalazioni di gasolio invadono ogni centimetro della casa, ormai spoglia di mobilia a causa dell’umidità presente in ogni stanza. E come un girone dantesco, dagli scarichi della doccia escono regolarmente i liquami della fogna che spesso invadono l’intera stanza per giorni. «Non ho più lacrime per piangere perché come sempre i meno fortunati sono e rimangono gli ultimi di questa società che se ne frega – tuona l’anziana signora –. Le mie proteste sono sempre rimaste inascoltate e spesso sono stata liquidata da Area con la frase «Se non le sta bene può andarsene via» spiega. Non è bastata nemmeno la relazione che certificava la presenza di amianto nella canna fumaria della palazzina e che, per una porzione entra negli appartamenti a destare l’interesse degli uffici dell’azienda regionale per l’edilizia abitativa. O l’inabitabilità di una delle stanze della casa, notte e giorno infestata da un insopportabile odore di gasolio che fuoriesce dai termosifoni ormai arrugginiti. E come se non bastasse, a rendere la vicenda ancora più al limite dell’umano ci si mettono anche i topi, che infestano il cortile del palazzo invaso da liquami, mozziconi e spazzatura. Una situazione ormai sotto gli occhi di tutti, che nonostante le numerose denunce non ha mai portato a niente. «Siamo sull’orlo della disperazione perché questa casa oltre a toglierci la dignità ci sta strappando via anche la salute – conclude Angela Tolu –. Lancio un appello alle istituzioni affinché prendano in mano la nostra situazione ormai giunta al capolinea».

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