La Nuova Sardegna

Nuoro

Ultima chiamata per Pratosardo

di Luca Urgu
Ultima chiamata per Pratosardo

Confindustria e Consorzio: subito un consiglio comunale urgente con l’assessora regionale Anita Pili

05 marzo 2020
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NUORO. Sughere, rocce e capannoni. Ancora a metà strada tra città e campagna. Una zona industriale incompiuta guardata con disinteresse della politica, in particolare da quella locale. Pratosardo vive un periodo difficile, forse il più duro della sua storia. Da qui la necessità di un consiglio comunale urgente allargato alla partecipazione dell’assessora regionale Anita Pili. Lo chiedono Confindustria e il Consorzio operatori Pratosardo. Un polmone economico con tanti stabilimenti vuoti e abbandonati. Qui smobilita anche il pubblico, come la Motorizzazione, mentre aumentano i problemi anche di natura ambientale partoriti dai miasmi del centro di compostaggio che fanno infuriare gli operatori economici.

Insomma, non di sicuro la migliore situazione dove vivere e fare impresa, tra l’altro in una condizione infrastrutturale precaria costellata da strade con buche che sembrano voragini, l’erba che avanza nel cemento e un’illuminazione per niente efficiente acuisce il senso di insicurezza nelle ore notturne.

La situazione è di poco decoro per chi ci viene da acquirente figuriamoci per un potenziale investitore che dopo una rapida visita avrebbe più voglia di scappare piuttosto che restare anche per via dei prezzi dei lotti e delle opere di urbanizzazione. Tra i circa 500 coraggiosi che qui sono rimasti e hanno costruito delle aziende in molti casi modello la voglia è quella di non arrendersi. Nessun lassismo o rassegnazione, ma allo stesso tempo la necessità di chiedere alla politica, ai vari livelli, maggiori attenzioni. Ad iniziare da quella comunale, accusata di aver promesso abbondantemente ma di non aver mantenuto nessuno di quegli impegni. Così, ieri durante una conferenza stampa il presidente e il vicepresidente vicario di Confindustria Sardegna Centrale, Giovanni Bitti e Giuseppe Mastio, il direttore degli industriali Luigi Ledda, il presidente del Consorzio operatori Pratosardo Giampiero Pittorra e diversi rappresentanti delle aziende insediate nel sito produttivo hanno messo sul tavolo le questioni più urgenti da risolvere. «Uno degli aspetti principali da risolvere è quello della gestione della Zir. Da tempo l’attuale giunta comunale ha manifestato la volontà di subentrare al Consorzio industriale nell’amministrazione dell’area ma a oggi, nonostante le delibere adottate dalla giunta comunale e regionale, nonostante le risorse stanziate dalle Regione – circa 3 milioni di euro incluse quelle per il personale – per chiudere la procedura liquidatoria del Consorzio (commissariato dal 2008) e nonostante l’assenso manifestato anche dall’attuale assessore regionale all’Industria, il passaggio non si è ancora compiuto, non essendo stata adottata la delibera del consiglio comunale necessaria per dare il via libera al subentro», hanno detto Bitti e Pittorra. L’aspetto di una nuova governance in un quadro confuso è fondamentale per gli imprenditori che si auspicano con l’ingresso del Comune l’istituzione di un comitato di indirizzo in cui – rispetto a quanto è avvenuto in passato – siano loro stessi rappresentati per programmare azioni per il bene del sito e del territorio. «Il nostro impegno sarà a costo zero. Non riusciamo però ancora a capire l’immobilismo del Comune. Ci piacerebbe discutere delle problematiche di Pratosardo in un consiglio comunale apposito. La richiesta di convocazione era già stata avanzata formalmente lo scorso 7 febbraio da Confindustria e dal Consorzio operatori Pratosardo all’attenzione del sindaco Andrea Soddu, del vicesindaco Sebastian Cocco e dell’assessore alle Attività produttive, senza però che ci sia stato alcun riscontro ufficiale in merito», hanno rimarcato Pittorra e Bitti.

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