La Nuova Sardegna

Nuoro

ovodda 

La storia del paese attraverso vecchie fotografie

di Giovanni Melis
La storia del paese attraverso vecchie fotografie

Un viaggio emozionale tra i ricordi e le singolari collezioni di oggetti e santini

16 aprile 2020
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OVODDA. Ripercorrere la vita ovoddese con degli scatti storici fino ai giorni nostri. Un percorso di vite narrato da un click per rivivere delle emozioni e rievocare, nei tempi duri della quarantena domestica le storie belle del paese. Oppure pubblicare degli oggetti originali, come una singolarissima collezione di santini, resa disponibile per il web da un altrettanto singolare sindaco. Enzo Liborio Vacca e Cristina Sedda sembrano non avere nulla in comune. Tranne il fatto di aver amministrato Ovodda, lui ex sindaco e lei l'attuale, lui appassionato di umanità e lei di esseri umani. Il primo un filosofo che ha fatto dell'arte una ragione di vita. L’altra, assistente sociale al comune di Sorgono, che da 15 anni regge uno dei comuni più pittoreschi della Sardegna. Che da un lato ha l'ironia come ragione di vita, un carnevale corrosivo quanto pagano e che fa del divertimento il primo obiettivo. E poi però si ritrova con una decine di imprese che producono di tutto, dal granito, al pane, al ferro, al sughero, quest’ultima, la Suber Extra eccellenza a livello nazionale, e aziende agricole modello che trasformano il latte in fiore sardo e altri cento formaggi. Un paese che offre molto e che in questi giorni di quarantena si ritrova a dover seguire sul web tante iniziative finalizzate alla retrospettiva e a tenersi in contatto. Il primo passaggio è quello della rassegna fotografica di Liborio Vacca, che tra un post serio e uno faceto, trova il tempo di aprire il suo infinito archivio di ritratti della comunità. Dal carnevale, al ballo, al centenario alle prese con una torta di compleanno hollywoodiana. Sprazzi di memoria collettiva che rivivono grazie ai potenti mezzi della rete e dei social, che ottengono visioni e condivisioni.

«Siamo un paese attaccato alla tradizione – dice Cristina Sedda – ma certo è che Liborio con la pubblicazione su facebook del suo archivio fotografico, oltre che farci passare, collettivamente, piacevoli serate, ci sta facendo riscoprire persone e occasioni che fanno parte della memoria storica collettiva del paese e personale delle singole famiglie, seppure in tempi abbastanza recenti». Altro appuntamento di gruppo è la collezione di santini della stessa Cristina Sedda, che periodicamente aggiorna i paesani, con le nuove scoperte. Da un san Gabriele francese, ai santi spagnoli o del Portogallo, passando per tutto il repertorio sardo, e sconfinando anche nei paesi anglosassoni, nelle immagini ortodosse dell’Est europeo. Centinaia di reperti che divengono momento di curiosità e condivisione. «Il nostro – conclude Sedda – è un paese che si innamora di tutto e la curiosità ci tiene sempre pronti ad accettare il cambiamento, pur mantenendo forte la tradizione».

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