La Nuova Sardegna

Nuoro

A Ilbono quasi nessuno vuole buoni e fondi Covid

di Giusy Ferreli
A Ilbono quasi nessuno vuole buoni e fondi Covid

Il Comune dispone di complessivi 171mila euro, ne saranno assegnati la metà Il sindaco: «Sospesa l’erogazione delle indennità in attesa di nuove indicazioni» 

26 aprile 2020
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ILBONO. Caso forse più unico che raro in questo periodo di difficoltà economiche dovute alla serrata generale delle attività per l’emergenza Coronavirus: ad Ilbono le richieste di contributi sono ben al di sotto dei fondi stanziati da Stato e Regione. Lo ha appreso, non senza una buona dose di stupore, il sindaco Andrea Piroddi che non ricorrerà alle graduatorie per assegnare le risorse. Sono, infatti, “appena” 60 le domande presentate in Municipio a fronte dei 144mila euro di contributi regionali disponibili.

«Da una prima analisi condotta dagli uffici, emerge che le risorse assegnate al Comune sono al di sopra delle reali esigenze. Di conseguenza – dice Piroddi – in caso di istruttoria positiva, verranno liquidate tutte le indennità, senza graduatoria alcuna». Per l’assegnazione di parte delle risorse destinate dalla Giunta Solinas a Ilbono (centro che conta 2200 abitanti distribuiti in circa 750 famiglie) si dovrà comunque attendere qualche giorno. La ragione di questa decisione sta tutta nelle difficoltà di interpretazione sui requisiti richiesti dal provvedimento regionale che stanzia 800 euro per ogni famiglia.

«Abbiamo deciso di sospendere l’erogazione delle indennità a favore dei nuclei familiari colpiti dall’emergenza economica e sociale derivante dal Covid-19 perché sono tante le incongruenze normative e siamo in attesa di risposta. I pagamenti saranno effettuati quando la Regione darà chiare e precise indicazioni operative agli uffici comunali» spiega il primo cittadino.

L’attesa, in ogni caso non dovrebbe durare a lungo perché una circolare esplicativa è prevista per l’inizio della settimana.

La stessa ritrosia nel richiedere l’aiuto per affrontare i problemi economici riguarda i finanziamenti del Governo per i buoni spesa.

«In questo caso – sottolinea l’amministratore comunale – a disposizione della nostra comunità c’erano 17mila e 500 euro ne abbiamo liquidato 5mila. Mi fa piacere sapere che sono poche le famiglie in difficoltà ma credo che in qualche caso abbia prevalso la vergogna di andare a fare la spesa con i buoni».

I contributi statali non andranno persi. «Stiamo pensando a come impiegare le somme residue nel pieno rispetto della legge. È nostra intenzione – conclude il sindaco Piroddi – darle alla Caritas diocesana in modo che, in forma anonima, continui nell’azione di sostegno economico ai nuclei famigliari più bisognosi».

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